La scena è simile a quella che si è consumata di fronte al liceo Michelangiolo di Firenze il 18 febbraio scorso. Siamo però a Bologna. È il 19 maggio. È il giorno delle elezioni dei rappresentanti universitari. Un gruppo di studenti viene assalito accerchiato e picchiato mentre esce dall'università. In pieno centro. E sotto gli occhi di tanti passanti e studenti fermi a chiacchierare davanti all'ateneo. In questo caso non sono i telefonini di testimoni indignati a immortalare la scena ma le videocamere di sorveglianza che circondano il perimetro dell'ateneo.
Azione studentesca, cui appartengono le vittime dell'aggressione, ha pubblicato il video delle violenze. Un video rilanciato anche dal viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami, sul suo profilo Twitter. Il parlamentare di Fratelli d'Italia ieri ha voluto ricordare l'episodio perché nei giorni scorsi la Procura di Bologna ha chiuso le indagini che ha portato a individuare gli autori dell'agguato e a delineare i reati compiuti. «Ecco il video dell'aggressione ai giovani di Azione Universitaria picchiati e bastonati dagli studenti democratici di sinistra - scrive Bignami a didascalia del video -. La Procura ha già identificato i ritenuti responsabili. Qualcuno ne ha sentito parlare? Diffondete. Perché altrimenti passerà sotto silenzio».
Degli otto indagati, uno aveva si era già distinto in passato per lo stesso tipo di reato. Per tutti l'accusa è di lesioni personali aggravate e rapina. In particolare, come si legge nel capo di imputazione contenuto nell'avviso di conclusione delle indagini, gli indagati, «in concorso tra loro e con altri non tutti meglio identificati, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, rivolgendo minacce con frasi del tipo "tornate nelle fogne", "siete morti", "vi uccidiamo", "ve ne dovete andare", nonché per mezzo di violenza consistita in calci, spintoni, pugni e strattonamenti, al fine di trame un ingiusto profitto, si impossessavano delle bandiere e delle aste per bandiere detenute dagli esponenti del movimento studentesco Azione Universitaria».
Cinque i ragazzi che alla fine devono ricorrere all'assistenza sanitaria in virtù dell'aggressione. Tra questi anche due ragazze. Per uno di loro sono è stato refertato anche un trauma cranico («non commotivo»). Per i cinque le prognosi variano dai 5 ai 16 giorni.
«Quella che abbiamo subito è stata una aggressione premeditata, ma a Bologna si sa come stanno le cose. Se appartieni a una parte politica le aggressioni subite non fanno clamore». A parlare è uno degli aggrediti (Leonardo B. interpellato dall'AdnKronos). «È il solito doppiopesismo, ma se pur con un anno di ritardo riesce a farsi strada anche la nostra vicenda». Come scritto su Twitter dal viceministro Bignami anche Leonardo vuole che la verità venga diffusa. «È bene che la gente sappia che qui il clima non è dei migliori - continua - sia dentro le scuole, nelle università, sul territorio. Noi siamo cresciuti con la giusta logica di non reagire, di non provocare; loro si reputano padroni delle università . E secondo la loro logica chi la pensa in modo diverso da loro non può mettere piede in alcuni spazi dell'ateneo. Si ritengono sopra ogni legge, e si sentono legittimati a fare quello che hanno fatto, rivendicandolo senza alcun timore anche sui social. Travisano la realtà e legittimano la violenza con lo slogan abbiamo cacciato i fascisti dalla zona universitaria"».
Intanto oggi la
sinistra sarà in piazza a Firenze per un «sabato antifascista». Leader di partito e dirigenti sindacali per dire no alla violenza e all'intolleranza. Chissà se faranno riferimento anche al pestaggio bolognese nei loro cori.
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