Il pestaggio di Mariam: identificate le sei bulle

Il pestaggio di Mariam: identificate le sei bulle

Le killer di Mariam ora hanno un nome. E pure un volto. Un dramma, quello della 18enne romana, di origini egiziane, Mariam Moustafa, deceduta a Nottingham, in Inghilterra, lo scorso 14 marzo, dopo due settimane di coma, che ha scosso l'opinione pubblica internazionale.

«Abbiamo le idee piuttosto chiare su ciò che è successo quel martedì sera, ma non abbiamo prove evidenti che ci sia un collegamento con un reato di odio razziale». Così il capo degli investigatori di Nottingham, Rob Griffin, che lunedì pomeriggio - secondo il Nottingham Post - ha rivelato: «Le indagini stanno facendo grandi progressi, sappiamo che coinvolto nell'aggressione c'è un gruppo di sei ragazze, che abbiamo già identificato. Una è stata arrestata».

Secondo il sovrintendente capo Griffin inoltre «abbiamo capito quello che è successo a Parlamient Street, un quadro chiaro della sequenza di eventi, sia prima che Mariam salisse sul bus sia quando era già a bordo. Ci sono numerose prove di quanto accaduto».

Intanto questa brutta storia ha anche un risvolto legato a un caso di malasanità.

In un video che la ragazza, nata a Ostia, aveva «postato» quattro mesi fa, si lamentava preoccupata di non essere adeguatamente assistita dai medici del Queen's Medical Center, in particolare per la patologia di cui soffriva, una trombo embolia venosa. Ma l'ospedale smentisce: «Da parte nostra nessuna responsabilità».

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