La petizione popolare per chiedere le dimissioni di Chiara Appendino

Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per il fatti di Piazza San Carlo, Fratelli d'Italia pensa a una petizione popolare per far dimettere il sindaco

La petizione popolare per chiedere le dimissioni di Chiara Appendino

Si tratterà pure di un “atto dovuto”, come si affrettano a smentire i suoi, tuttavia anche Chiara Appendino adesso è iscritta nel registro degli indagati in seguito alla denuncia di una delle tante persone rimaste ferite la notte del 3 giugno. Ma c’è di più. A questo scenario, squisitamente giudiziario, si aggiunge inevitabilmente quello politico. Con una parte dell’opposizione che soffia sul fuoco della sfiducia e promette battaglia, rinfacciando al sindaco grillino la doppia morale del Movimento pentastellato.

A ricordarsi delle promesse tradite invocando la sfiducia è Maurizio Marrone, consigliere a Palazzo Lascaris in quota Fratelli d’Italia. “Che i grillini avessero cambiato idea sulla necessità di dimettersi se indagati, appena hanno cominciato a ricevere anche loro avvisi di garanzia, ormai si sapeva – tuona il meloniano – ma voltare pagina è un’urgenza che Torino non può più rinviare, anzitutto per la sicurezza dei torinesi, esposti all’incompetenza più pericolosa mai vista alla guida di Palazzo Civico”.

Una vera e propria chiamata alle armi, rivolta a tutti gli schieramenti di minoranza che, sinora, si sono dimostrati alquanto tiepidi sulla vicenda. “Se i consiglieri di opposizione non si attiveranno subito con una mozione di sfiducia – avverte Marrone – ci penseremo noi di Fratelli d’Italia, dalla piazza, con una petizione popolare”. La soglia da raggiungere è quella, minima, di 300 firme da presentare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Torino. Al deposito seguirà l’invito, esteso ai primi tre firmatari della petizione, a discutere il quesito presso la conferenza dei capigruppo. È ottimista Marrone, secondo cui, “non avremo difficoltà a raccogliere le firme necessarie ed anzi, visto il rovinoso crollo dei consensi della Appendino, il tetto delle sottoscrizioni necessarie verrà abbondantemente superato”.

Un’ipotesi verosimile a giudicare dall’esito dell’ultimo sondaggio condotto da Ipr Marketing per La Repubblica.

A distanza di dodici mesi dall’insediamento della Giunta grillina solo il 30 per cento dei torinesi ne promuove l’operato. E un cittadino su due ritiene il sindaco Appendino responsabile del disastro di Piazza San Carlo.

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