Il figlio è autistico. Per il padre la colpa è dei vaccini. E picchia il medico.
Per le sue personalissime teorie scientifiche, condite da insulti e dulcis in fundo da una scarica di mazzate sull'uomo ritenuto causa di ogni male per aver osato somministrare un vaccino, un quarantenne di Belvedere Marittimo (centro del Tirreno cosentino) è finito ai domiciliari. Destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare eseguita nella mattinata di ieri dai carabinieri della Compagnia di Scalea, in coda alle indagini lampo della Procura di Paola.
Nessun dubbio, per gli inquirenti, sul movente: ad accendere la sete di vendetta di F.A.M., conosciuto come tranquillo impiegato del carcere di Paola, sarebbe stata la convinzione che i disturbi del neurosviluppo patiti dal figlio fossero da ricondursi alla vaccinazione alla quale il fanciullo era stato sottoposto nel 2015. A farne le spese, il dirigente medico addetto al punto vaccinale della vicina Diamante, Raffaele D'Amante. Che a 63 anni un giorno di fine primavera s'è ritrovato a vivere un incubo.
Lineare la ricostruzione messa nero su bianco dagli investigatori: il medico e il genitore del suo piccolo paziente si confrontano spesso con toni accesi su un unico argomento: il vaccino inoculato al figlio dell'impiegato. Per F.A.M. quell'unica puntura praticata secondo le prescrizioni del protocollo sanitario - è all'origine dell'autismo che affligge il bambino. Lo contesta al medico, senza mai cedere alla violenza. Il pomeriggio del 15 giugno, però, le cose cambiano: il quarantenne si sarebbe appostato nei pressi dell'abitazione del professionista. E una volta avutolo a tiro, avrebbe iniziato a tempestarlo di calci e pugni tentando anche di strozzarlo. A fermarlo l'arrivo dei vicini, quindi la fuga in auto.
Quarantacinque giorni dopo per quei fatti è arrivato un provvedimento restrittivo, con l'indagato confinato tra le mura domestiche e chiamato a rispondere di minacce e delle lesioni personali procurate al medico, costretto al ricovero in ospedale per quasi un mese per le ferite alla testa e la frattura del naso e di una costola.
«Quanto accaduto commentava preoccupato l'Ordine dei medici di Cosenza un mese fa è la diretta conseguenza del clima conflittuale creatosi attorno a una problematica, quella delle vaccinazioni, affrontata, sempre più e da tutti, con toni inappropriati, che danno risalto e voci a notizie allarmistiche e infondate». Come quelle sulla correlazione tra vaccini e autismo, sconfessata qualche giorno fa dalla Sesta sezione civile della Cassazione. Non è bastato a raffreddare gli animi: per no vax e free vax la battaglia continua.
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