Picchiato, legato e gettato in mare. "Abusato da un branco di minorenni"

Il 19enne salvato da un pescatore durante la notte: era in ipotermia. Sarebbe stato seviziato da una baby gang

Picchiato, legato e gettato in mare. "Abusato da un branco di minorenni"
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Accerchiato, picchiato, legato e poi gettato sugli scogli. Sarebbe questa la dinamica della brutale aggressione subita, nella notte di mercoledì, da un ragazzo di origini sudanesi alla periferia Nord di Bari. Il 19enne, regolare sul territorio nazionale, sarebbe stato preso di mira da una baby gang che, dopo averlo seviziato, lo avrebbe scaraventato sui frangiflutti, sul molo del quartiere Santo Spirito, abbandonandolo al freddo.

Il giovane è stato soccorso da un pescatore che, intorno alle due di notte, si è accorto della sua presenza mentre stata uscendo in mare con la propria imbarcazione, e ha chiamato il 112. Il ragazzo era in acqua, aveva una gamba incastrata fra gli scogli ed era privo di sensi a causa dell'ipotermia. Sul posto sono intervenuti personale sanitario del 118, volante della questura di Bari e vigili del fuoco, che lo hanno recuperato, stabilizzato e poi portato all'ospedale San Paolo a causa delle evidenti ferite e dello stato di ipotermia. Sul caso indaga la squadra mobile del capoluogo pugliese, per ricostruire nel dettaglio la dinamica.

Secondo quanto emerso finora, il ragazzo sarebbe stato accerchiato da più persone che lo avrebbero poi picchiato, legandogli le mani e poi lanciandolo sugli scogli appena fuori il porticciolo del quartiere, sul lungomare Cristoforo Colombo. Proprio qui il pescatore, probabilmente una persona arrivata da un altro quartiere del capoluogo pugliese, lo avrebbe scoperto e soccorso. Una volta portato in ospedale, il 19enne ha fornito diverse versioni dei fatti. In un primo momento si pensava che il ragazzo fosse accidentalmente caduto in mare da solo. Il dettaglio delle mani legate dietro la schiena fa però pensare a un atto di violenza deliberata. L'ipotesi alla quale in queste ore lavorano gli inquirenti è, quindi, che il 19enne possa essere stato picchiato da una baby gang, legato e poi successivamente gettato in mare. Secondo quanto ricostruito finora, la vittima vive e lavora nel quartiere dove è stato aggredito. Appena giunto al pronto soccorso in codice rosso, in stato di shock, avrebbe inizialmente raccontato di essere stato picchiato da un gruppo di ragazzi dopo aver subito abusi, anche ti tipo sessuale. Poco dopo, però, si sarebbe rifiutato di sottoporsi agli esami clinici necessari per accertare le presunte violenze.

«Non ero in mare stanotte, ma ho sentito di questa aggressione racconta un pescatore intento a pulire la sua imbarcazione -. Non sappiamo chi sia il collega che lo ha trovato, ma pensiamo non sia una perdona del posto. Probabilmente era arrivato da qualche altra zona o non è un pescatore professionista, ma un semplice amatore». Un altro pescatore, mentre sistema la rete lungo il molo, tiene a precisare che «in questa zona non è mai successo niente di simile in passato. Noi ci limitiamo a fare il nostro lavoro in mare e non avevamo mai sentito episodi di questo tipo».

Nel frattempo continuano le indagini, il ragazzo dovrebbe infatti essere interrogato nelle prossime ore e la sua testimonianza potrebbe essere decisiva per chiarire i contorni di quello che, al momento, sembra un giallo.

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