Ancora terrore al confine Nord di Israele con il rischio escalation alle stelle. Più di 150 razzi, missili da crociera e droni sono stati lanciati dal Libano nelle prime ore di ieri mattina. Hezbollah ha precisato di aver preso di mira complessi industriali e militari e che «la guerra con Israele è entrata in una nuova fase», con il gruppo pronto «a qualsiasi scenario». Ma anche il Paese dei Cedri è stato colpito e il ministero della Sanità ha precisato che i raid di Tel Aviv hanno ucciso tre persone nel Sud. L'atmosfera è sempre più incandescente e il Partito di Dio ha ampliato la portata delle sue aggressioni, includendo la vasta area di Haifa e la Valle di Jezreel, dove vivono due milioni di israeliani. È stato il lancio di razzi più profondo del gruppo sciita in Israele dall'inizio della guerra in ottobre. Un adolescente è morto e almeno tre persone sono rimaste ferite. L'Idf ha cambiato le linee guida di sicurezza per i civili. Centinaia di migliaia di persone hanno dovuto raggiungere i rifugi. È stata inoltre ordinata la chiusura di tutte le scuole fino a oggi.
«Abbiamo inferto a Hezbollah una serie di colpi che non immaginava. Se non ha capito il messaggio, vi assicuro che ora capirà. Siamo determinati a riportare i nostri residenti nel Nord sani e salvi alle loro case», ha spiegato Benjamin Netanyahu commentando l'escalation delle ultime ore e il premier ha pure detto che metà degli ostaggi a Gaza è ancora in vita.
In tarda serata l'annuncio che «Israele sta indagando sulla possibilità che il leader di Hamas, Yahya Sinwar sia stato ucciso a Gaza, basandosi su informazioni dell'intelligence militare». Lo riferisce il Times of Israel, che ritiene lo scenario «altamente improbabile». Secondo il sito di notizie Walla, lo Shin Bet ha respinto il rapporto e ritiene che Sinwar sia vivo.A scrivono i media israeliani, sottolineando tuttavia che lo scenario sembra improbabile.
La Casa Bianca invece tenta di frenare l'ondata di violenza e ha fatto notare che un intensificarsi del conflitto non è nell'interesse di Israele. Come se non bastasse anche il gruppo di miliziani iracheni filo Iran ha lanciato droni contro una base militare di Tel Aviv. L'esercito dello Stato ebraico, da parte sua, ha fatto sapere di aver intercettato diversi veicoli aerei senza pilota, ma non ci sono feriti.
Sono arrivate poi le reazioni infuocate dei rappresentanti politici. Il presidente di Israele Isaac Herzog ha accusato: «Il Libano è stato preso in ostaggio da un gruppo terrorista che si chiama Hezbollah». Ha anche aggiunto che il Partito di Dio «è armato fino ai denti dall'impero del male iraniano» e che i capi uccisi nell'attacco a Beirut «si erano incontrati per lanciare un'altra orribile offensiva come quella del 7 ottobre di Hamas». Ma Herzog alla richiesta di un commento sulle accuse rivolte a Israele riguardo alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano ha respinto ogni legame con tali operazioni. Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha invece rincarato la dose: « Hassan Nasrallah sta bruciando il Libano per il bene di Hamas».
Ieri il partito sciita ha pure celebrato il funerale di Ibrahim Aqil a Beirut. In tutto ciò continua a imperversare la battaglia nella Striscia. Mentre l'esercito di Tel Aviv ha fatto irruzione nella sede di Ramallah di Al Jazeera per notificarne la chiusura per 45 giorni.
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