Pm, ministro di Giustizia e avvocati a confronto. Nordio: "Riforma intoccabile, non punitiva"

Parodi: "A chi teme che dopo la separazione delle carriere si formi un partito dei giudici dico che non succederà"

Pm, ministro di Giustizia e avvocati a confronto. Nordio: "Riforma intoccabile, non punitiva"
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Cesare Parodi (nella foto) dribbla la domanda sul pm sottoposto al governo e chiarisce un altro punto: «A chi teme che dopo lo sciopero contro la separazione delle carriere si formi un partito dei giudici dico che non succederà finché io sarò presidente dell' Anm».

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio conferma: «La riforma è intoccabile, già approvata da un ramo del parlamento, non punitiva per nessuno e i cittadini si pronunceranno in un referendum che auspico avvenga con serenità, su argomenti tecnici e senza che venga umiliata la magistratura o la politica a seconda di chi vinca».

Per Francesco Petrelli, presidente dell'Unione Camere penali, «oggi pm e giudice condividono la cultura della preda, non difendono le regole della caccia, come dovrebbero» e la separazione delle carriere è la normale conseguenza del codice Vassalli.

Per la prima volta le tre parti in causa sono a confronto, nel convegno organizzato da Noi Moderati alla Camera, con un titolo significativo: «(In)Separabili. Pm e giudici alla prova dell'equa distanza».

Oltre due ore di confronto e il leader di Nm Maurizio Lupi conclude: «Qui nessuno ha fatto un passo indietro ma ognuno ha ascoltato le ragioni dell'altro. È stato un importante momento di dialogo. Si parla di debolezza della politica e serve qualcuno che decida, il governo deve attuare il suo programma. Il pregiudizio non affondi la volontà di cambiamento».

Stimolati dal responsabile giustizia di Nm, Gaetano Scalise, dal costituzionalista Giovanni Guzzetta e dal direttore del Messaggero Guido Boffo i relatori chiariscono punti delicati. Il Guardasigilli assicura che «non c'è nessun progetto in studio sulla responsabilità civile dei magistrati, tra l'altro coperta da assicurazione e io sono contrario», mentre bisognerà intervenire sulla custodia cautelare se ci sono mille casi di ingiusta detenzione e lo scandalo di 27 milioni di risarcimenti.

Quanto al Csm «non funziona come dovrebbe» se quasi sempre i magistrati hanno giudizi ottimi per progredire in carriera.

Parodi difende la cultura della giurisdizione comune. «Si vuole un giudice terzo, finora non lo è stato? La percentuale del 40% di assoluzioni non dimostra che i giudici non vanno dietro ai pm? Io sono pm e vengo dalla frontiera, so che un avvocato difende il cliente che gli ha confessato ma il pm no, deve trovare anche prove a carico dell'imputato, cercare la verità o chiedere l'archiviazione».

Il presidente dell'Anm insiste che i magistrati scontano l'inefficienza della giustizia, che questa riforma non tocca, critica il sorteggio per i membri del Csm e

l'Alta corte disciplinare.

Nordio concorda, i piani sono diversi e il 27 ci sarà un incontro con l'Anm al ministero per migliorare il sistema giustizia, ma il sorteggio è un metodo valido e avverrà tra persone qualificate.

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