Pnrr, il 2025 sarà l'anno decisivo: 56 miliardi di euro in arrivo

Il Piano va completato l'anno prossimo. Alla Camera il nuovo decreto per sbloccare tutte le procedure

Pnrr, il 2025 sarà l'anno decisivo: 56 miliardi di euro in arrivo
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Il 2025 sarà l'anno chiave per l'attuazione del Pnrr. Secondo il Centro studi di Unimpresa, nell'anno in corso verranno stanziati per l'Italia ben 56 miliardi di euro, pari al 28,8% delle risorse complessive dedicate al nostro Paese. Sommando questa cifra ai 48,6 miliardi previsti per il 2026, il biennio finale del piano concentra oltre 105 miliardi di euro, equivalenti al 53,8% del totale.

L'andamento del Pnrr fino ad oggi ha evidenziato una distribuzione progressiva delle risorse: dai primi 880 milioni stanziati nel 2020, si è passati ai 43,2 miliardi del 2024, un dato che rappresenta quasi un quarto delle risorse complessive. Tuttavia, il prossimo biennio richiederà uno sforzo straordinario in termini di governance e capacità amministrativa, per evitare di perdere una storica opportunità di rilancio. Il ministro per gli Affari Ue e il Pnrr, Tommaso Foti (in foto), ha ribadito che la proroga per l'attuazione del piano «non è un automatismo» e che l'obiettivo resta quello di completare i progetti entro 2026. «Se in Italia si inizia a parlare di proroga prima della scadenza dei termini, si rischia di bloccare tutto in partenza», ha sottolineato di recente rimarcando che l'obiettivo resta quello iniziale, «se poi anche altri Paesi si muoveranno e se ve ne sarà bisogno vedremo il da farsi».

La gestione delle risorse sarà il fulcro della strategia italiana nei prossimi mesi. Foti ha confermato che l'Italia ha recentemente inoltrato alla Commissione Europea la richiesta per il pagamento della settima rata del Pnrr, pari a 18,25 miliardi di euro. «La cosa più importante è che gli obiettivi sono stati raggiunti, questa è la pre-condizione per la settima rata». Dopo le verifiche di rito, l'Italia avrà incassato 140 miliardi di euro, circa il 72% dell'importo totale.

Il governo si è già attivato per accelerare la spesa dei fondi. Il recente decreto del ministro Giorgetti consente agli enti locali di chiedere ai ministeri anticipazioni fino al 90% del costo degli interventi. Oggi, inoltre, la Camera si riunirà per l'annuncio del nuovo dl Pnrr che sarà assegnato a Montecitorio. Le sfide non mancano, soprattutto in settori che registrano un avanzamento più lento rispetto ad altri. Se la digitalizzazione, la rivoluzione verde e la mobilità sostenibile hanno fatto passi significativi, missioni come coesione e inclusione o il potenziamento del sistema sanitario sono ancora in ritardo. Con solo il 27% delle risorse allocate per la coesione e il 68% per la sanità, il governo dovrà rafforzare la collaborazione con le amministrazioni territoriali per accelerare i progetti.

Come sottolineato dalla presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, «la concentrazione di investimenti prevista negli ultimi due anni del Piano richiede una governance stabile e una stretta collaborazione tra il governo centrale e le amministrazioni territoriali».

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