Politici nella caserma con suite per risparmiare sulla diaria

La caserma di Viale Castro Pretorio a Roma affitta stanze a 40 euro a politici ed ex. Intanto i mutilati di guerra devono aspettare

Politici nella caserma con suite per risparmiare sulla diaria

Un'ex caserma che sembrerebbe essere un resort. Ma invece di accogliere mutilati ed invalidi di guerra, dà ospitalità a politici ed ex onorevoli. Che fanno la fila per ottenere un alloggio a pochi euro. È quello che emerge da un'inchiesta del Fatto Quotidiano, che oggi racconta la storia della plesso di Viale Pretorio 95 a Roma: "Complesso logistico Pio IX". La struttura nel cuore della Capitale è riservata all'alloggio di personale militare o con rapporti con la Difesa, ma anche i civili possono - previa richiesta - dormire nelle stanze messe a disposizione. Il motivo è il complesso è stato dato in affitto ad una ditta esterna che ne sostiene le spese di manutenzione e affitta le stanze.

Il più delle volte ad essere ospitati nella caserma sono militari in servizio, ma è anche la base di ospitalità per le famiglie di soldati feriti in scenari di guerra all'estero o per i parenti dei militari caduti in servizio.

Quello che stona un po' è la presenza di tanti politici tra gli ospiti. Non che sia vietato, e nessuna responsabilità può essere addossata ai vertici militari. Ma poiché gli onorevoli ricevono una diaria di 3.500 euro al mese e potrebbero anche andare altrove. Nelle stanze sembra non mancare nulla: salottino, vasca idromassaggio e studio. Una struttura dignitosa, ad appena 40 euro a notte. Molto comoda (e soprattutto economica) nella Capitale che si accinge ad ospitare il Giubileo e dove - inevitabilmente - i prezzi degli hotel tenderanno a salire.

Per fare qualche esempio, quando l'attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti era sottosegretario nel governo Letta, abitava in un monolocale a 7 euro a notte, 8 se voleva il cambio della biancheria e le pulizie. Ora la Pinotti abita altrove, ma nella caserma continuano ad alloggiare tre collaboratori. Trovano ospitalità al Complesso Pio IX anche Gioacchino Alfano e suoi tre collaboratori. Questi, bisogna dire, che fino alla fine del loro mandato fanno a tutti gli effetti parte del personale della Difesa. Quindi autorizzati ad alloggiare.

Ma la lista di politici che usano il complesso è lunga. Roberto Formigoni si è fatto assegnare una suite da 40 euro a notte. Il viceministro Nencini gli fa compagnia in una stanza simile. Insieme a loro anche l'ex ministro Gian Guido Folloni e il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, che però è giustificato da motivi di sicurezza. Poi ci sono Sabrina De Camillis (esperta per la riforma del titolo V ed ex deputata Ncd) e Giovanna Petrenga. A colpire è il fatto che gli onorevoli ricevono una diaria di 3.500 euro al mese e potrebbero andare altrove.

Nella caserma non manca nulla: 7 suite internazionali a 39,40 euro al giorno; 6 suite nazionali allo stesso prezzo; 4 camere di alta rappresentaza, 9 camere matrimoniali e 5 doppie a soli 28,90 euro a notte; poi ci sono 55 camere singole (21,90 euro e 16 mini-alloggi per i servizi di pulizia); infine anche 100 posti auto e 9 sale ristorante.

Una pacchia. Che dovrebbe essere riservata ai militari, e invece ne godono anche i politici. L'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, il 25 giugno scorso, aveva scritto al Capo uffici Affari generali dello Stato maggiore dell'Esercito per chiedere di poter usufruire della struttura.

"Le predette foresterie - rispose - devono essere utilizzate obbligatoriamente dal personale dell'amministrazione in caso di missioni all'interno del territorio nazionale" e "non è escluso l'uso da parte dell'Associazione Nazionale mutilati". Ma i posti sono limitati e alcuni politici sembrano avere sempre la priorità. Anche se delle 20 richieste presentate dall'Associazione mutilati, solo due volte non hanno trovato accoglienza.

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