Le code e i disagi sono una prerogativa di questo primo rientro dei vacanzieri dell'estate covidiana. Ora, accanto ai test da sottoporre coloro che provengono dai paesi a rischio, si aggiungono i tamponi da programmare per chi ha scelto di andare in ferie nella bella Sardegna, dipinta come una sorta di focolaio planetario. Qualche ragione c'è. Dopo feste e assembramenti, troppi giovani tornano a casa, pacifici, senza l'ombra di un sintomo, ma contagiosi. E la catena di trasmissione si allarga. Anche una bambina di un anno è risultata positiva, non si può ignorare il pericolo. E dunque migliaia di vacanzieri vanno controllati. Con relativi disagi, proteste e attese su scali e porti italiani. E con la conseguenza che, inevitabilmente, il numero dei nuovi positivi salirà drasticamente.
In Lazio, per esempio, oltre ai controlli obbligatori sui passeggeri delle zone a rischio (Spagna, Grecia, Croazia, Malta) con i test brevi, sono stati invitati a fare tamponi (su base volontaria) coloro che hanno passato le vacanze sull'isola italiana. Con la conseguenza che solo ieri sono state testate 8mila persone tra aeroporti di Fiumicino e Ciampino, posti mobili e drive-in. Lo stesso numero sarà replicato oggi, con 22 voli in arrivo zeppo di vacanzieri. C'è da aspettare, oltre alla coda che varia a seconda di quanta gente si prenota, una mezz'ora per l'esito del test breve. Morale: nella Regione 215 nuovi positivi, cifra mai raggiunta finora.
Pure i traghetti vengono passati al setaccio. A Civitavecchia è attivo il drive-in per le centinaia di persone che sbarcano dalle navi. Chi vuole, può sottoporsi al prelievo. E la gente si mette in coda pazientemente per rassicurarsi. Per il risultato, grazie al cielo, non servono altre attese: l'esito viene spedito per posta al domicilio.
C'è da dire che la scelta laziale dei controlli capillari per i connazionali che arrivano dalla Sardegna è ancora un'iniziativa isolata. Ma potrebbe essere imitata anche dalla regione Toscana che in queste ore sta valutando come procedere per i traghetti che dall'isola attraccano a Livorno. Mentre in Liguria pensano che non sia ammissibile un controllo sui cittadini italiani che sfiora l'incostituzionalità: «Lo faremo, dicono dalla regione, solo se il governo dichiarerà a rischio anche la Sardegna». Ma il caos per i controlli ha investito principalmente gli aeroporti. A Malpensa i malumori serpeggiano tra chi rientra dalle vacanze. Un'ora e mezza di attesa venerdì, file di centinaia di passeggeri. Ieri, nonostante qualche ingorgo inevitabile quando gli aerei arrivano in contemporanea, le code sono state quasi inesistenti, solo venti minuti di attesa e 1.685 tamponi effettuati. Oggi allo scalo varesino si aspettano 3mila passeggeri ma la macchina dei prelievi sembra rodata. Del resto, i residenti di Milano ormai possono soprassedere alle verifiche presso lo scalo perché il tampone può essere prenotato direttamente on line. Ieri, in sei ore sono state registrate ben 856 chiamate e hanno fissato appuntamenti già 612 persone. Che non devono vivere nell'incertezza della chiamata. E tra i vacanzieri qualche positivo viene scovato: la settimana scorsa ben 235 infetti provenivano da zone a rischio.
Ma oggi, prima domenica di rientro, tutti gli scali nazionali si aspettano un forte carico di lavoro. Solo Linate non teme le ondate di rientro: gli arrivi sono diluiti, circa 500-700 per chi provenienti da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. E niente fila per fare il tampone. I controlli si fanno anche nello scalo di Bologna a cui si aggiungono quelli dei terminal del bus. All'Ats di Bologna sono stati prenotati già oltre 4000 test di vacanzieri, molti provenienti dalla Croazia. Tre postazioni pure all'aeroporto di Torino Caselle dove stanno già controllando i passeggeri di rientro dalle zone a rischio. Ma dai primi 1.000 testati solo 4 sono risultati positivi.
E ieri sono partiti i controlli anche all'aeroporto di Capodichino di Napoli con tamponi molecolari per i passeggeri provenienti dai paesi a rischio. Il flusso giornaliero è però di circa 110 viaggiatori per volo. Piccoli numeri che non dovrebbero far innervosire nessuno.
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