Alla fine, lo scontro si è consumato: da una parte c'è il Partito democratico e dall'altra il ministro della Giustizia del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede. Il motivo è la prescrizione. Così, come riportato da Repubblica, a Montecitorio, dopo una lunga riunione del gruppo, i democratici hanno votato contro la proposta di Enrico Costa, che chiedeva la corsia urgente per il suo disegno di legge che impone lo slittamento della prescrizione "breve" di Bonafede, in vigore dal 1° gennaio 2020.
La proposta dei dem
Questo perché i dem seguirebbero la linea dell'ex ministro Andrea Orlando, contrapponendosi a quella dell'attuale Guardasigilli. Così i democratici chiedono a Bonafede di bloccare spontaneamente l'entrata in vigore della prescrizione. E se questo non dovesse accadere, il Pd potrebbe presentare un suo disegno di legge non solo sulla prescrizione, ma anche sui tempi del processo, la cosiddetta "prescrizione processuale", proposta dall'ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati. E così, ogni grado di giudizio avrà una sua durata prefissata, che se non viene rispettata finisce in prescrizione appunto.
La ricostruzione
Il Pd sarebbe poi intenzionato anche a pretendere il rinvio della prescrizione di Bonafede con un emendamento nel prossimo decreto Milleproroghe. Questo, almeno, è quanto emerge dalla riunione del gruppo delle ultime ore. In base a quanto ricostruito, durante l'incontro, negli interventi sarebbe stato criticato direttamente il ministro, accusato di aver convinto i magistrati a schierarsi dalla sua parte. Secondo loro, infatti, al congresso dell'Associazione nazionale magistrati, il Guardasigilli avrebbe strumentalmente presentato il definitivo abbandono del sistema del sorteggio per il Consiglio superiore della magistratura in cambio del loro appoggio alla sua proposta della prescrizione da bloccare definitivamente dopo il primo grado.
La posizione di Zingaretti
Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, avrebbe criticato la scelta di Bonafede: "Riteniamo inaccettabile l'entrata in vigore delle norme sulla prescrizione senza garanzie sulle durate dei processi. Non si può rimanere sotto processo per un tempo indefinito, per lunghissimi anni". Anche Italia viva, la nuova formazione politica di Matteo Renzi, che non ha partecipato al voto, si sarebbe posta contro il Guardasigilli.
La replica di Bonafede
Sull'istanza manifestata dal Pd, il ministro della Giustizia pentastellato ha manifestato lo stesso scetticismo già mostrato al vertice di maggioranza, perché di fatto si tratterebbe
(a suo parere) di un passo indietro "a pochi passi da una svolta". Secondo Bonafede, con quella proposta, invece che fare prescrivere i reati, si fanno prescrivere i processi e, quindi, si tornerebbe al punto di partenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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