È stato presentato questa mattina a Modena, nell’ambito del festival dell’immigrazione, il rapporto della fondazione Migrantes, all’interno del quale è illustrata l’attuale situazione relativa ai migranti ed ai rifugiati nel nostro paese.
Un report costituito da numeri e resoconti oggettivi, ma in cui non mancano riferimenti anche politici e precise scelte di campo da parte della stessa fondazione: “Malgrado siano numerose le ricerche che evidenziano come in Italia stiano aumentando le tendenze xenofobe e sovraniste – si legge ad esempio nel rapporto – non si può negare che nell'ultimo anno si siano dispiegati a più livelli interventi concreti di segno opposto”.
Il testo non a caso è stato intitolato “Il diritto d'asilo. Report 2019: non si tratta solo di migranti. L'Italia che resiste, L'Italia che accoglie”, con dunque un esplicito riferimento alle posizioni della Fondazione Migrantes contro le politiche del precedente esecutivo.
Andando ai numeri, il primo dato preso in considerazione riguarda quello degli sbarchi: in linea con i dati quotidianamente aggiornati dal Viminale, la contrazione degli approdi lungo le nostre coste in questo 2019 è del 56% rispetto all’anno precedente. Nel rapporto viene sottolineato come il 2019 si chiuderà con ogni probabilità con cifre molto vicine ai minimi storici sul fronte dei flussi in entrata in Italia.
Numeri oggettivi, che hanno lasciato già nelle ultime settimane però spazio a diverse interpretazioni di natura politica. In particolare, la Lega con in testa l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini ha rivendicato la paternità di questi numeri, sottolineando al contempo l’incremento degli sbarchi da quando da settembre si è insediato il governo Conte II. Al contrario, la fondazione Migrantes punta il dito proprio contro le dichiarazioni del leader del carroccio: “Nonostante alcune martellanti dichiarazioni politiche di propaganda circa il ritorno di un'ondata di sbarchi indiscriminati fra la tarda estate e l'inizio dell'autunno 2019 – si legge nel report – l'anno sembra avviato a concludersi con un totale di arrivi in Italia di migranti e rifugiati via mare ai livelli minimi: 9.648 quelli registrati a fine ottobre”.
Nel rapporto della fondazione, è stato inoltre evidenziato l’aumento degli sbarchi fantasma: 6.000 nel 2018, 7.500 nel 2019. La rotta tunisina si è confermata come quella più “trafficata” nell’ambito dei flussi migratori diretti verso il nostro paese: dalle coste del paese nordafricano sono salpati 3.500 migranti, 2.800 invece dalla Libia e 2.400 dalla Turchia e dalle coste dei paesi del Mediterraneo orientale.
Oltre al conteggio del numero degli approdi, di particolare rilevanza è la situazione che riguarda chi si trova già in Italia e dunque richiedenti asilo o titolari del diritto di protezione. Secondo quanto si legge nel report, nel 2019 si è registrata una decisa contrazione dei richiedenti asilo: fino all’ottobre 2019 sono stati 27mila coloro che hanno fatto la domanda, contro i 44mila del 2018. I paesi di origine dei migranti che chiedono la protezione, sono i seguenti: Pakistan, Nigeria, Bangladesh, El Salvador, Perù, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania e Venezuela. Nel report, è stato sottolineato inoltre un deciso aumento di coloro che fanno la domanda d’asilo una volta entrati via terra dal Friuli: sono in totale ben 5.526.
Interessante poi notare la sproporzione tra migranti trasferiti dall'Italia in altri paesi dell'Ue e migranti arrivati da altri paesi comunitari. In particolare, cogliendo spunto in questo caso dal dato del 2018, sono stati 6.351 i richiedenti asilo traseriti in Italia, mentre dal nostro paese sono stati inviati nel resto dell'Ue 189 soggetti. Un divario che certamente è possibile essere spiegato dal principio previsto dal trattato di Dublino, secondo cui le domande d'asilo di un migrante devono essere esaminate solo dal paese di primo approdo.
Un altro dato di particolare importanza, è inerente gli esiti delle sentenze sulle domande d’asilo esaminate nel 2019: dal report della fondazione Migrantes, si parla di un 80% delle richieste che sono state respinte. In totale infatti, su 72.500 esaminate fino al mese di settembre, solo 14.000 hanno avuto esito positivo: “In particolare – si legge nel rapporto – l'11% ha ottenuto le concessioni dello status di rifugiato, il 7% della protezione sussidiaria e appena l'1,5% della protezione umanitaria”.
Infine, nel rapporto c’è spazio anche per un’ulteriore “frecciatina” contro l’ex ministro Salvini e contro i suoi decreti in materia di immigrazione. Infatti, la fondazione Migrantes ha sottolineato come i migranti irregolari presenti in Italia siano 620.000, un numero aumentato secondo la stessa fondazione per via di quanto previsto dal decreto sicurezza: “Fra i 71.
000 nuovi immigrati caduti in situazione di irregolarità in Italia stimabili fra giugno 2018 e giugno 2019 – si legge nel report – quelli che si possono attribuire al decreto sicurezza n. 113 del 4 ottobre 2018 sono 18.000”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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