Il presidente pistolero, che oltre al pallone ha molti hobby e altrettanti affari. Il calcio in Grecia ancora sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo e stavolta i romanzi di Petros Markaris non c'entrano. Il proprietario del Paok Salonicco, l'oligarca Ivan Savvides, per un gol non assegnato alla sua squadra contro l'Aek Atene ha fatto irruzione in campo per chiedere conto all'arbitro. Ed è stato immortalato mentre impugna la sua rivoltella nella fondina dietro la schiena. Il risultato? Campionato sospeso a tempo indeterminato, come accaduto costantemente negli ultimi anni per episodi di violenza negli stadi, rischio di incriminazione e per una volta attenzione del pubblico rivolta a uno stadio e non alla crisi economica. Savvidis è attualmente ricercato per «flagrante violazione della legge sportiva» e se non dovesse presentarsi spontaneamente entro mezzanotte ne risponderà in tribunale.
Ma chi è Savvidis? Ricco, dalle spiccate relazioni orientali e caucasiche, georgiano ma originario di un villaggio greco. È il 30° uomo russo più ricco nel mondo secondo Forbes e presidente della squadra che ha salvato dal fallimento nel 2012 coprendo i debiti con 10 milioni cash. Possiede la fabbrica di tabacco dove ha lavorato da ragazzo, per capire da dove è partito e dove è arrivato. È a capo della influente Federazione delle comunità greche della Russia ed è membro del partito politico Russia Unita, già deputato alla Duma e vanta un'amicizia personale con Vladimir Putin.
È nel consorzio franco-tedesco che ha privatizzato il porto di Salonicco, assieme alla tedesca Deutsche Invest Equity Partners e al colosso marsigliese Cma Cgm, una delle maggiori società al mondo nel settore della navigazione, fondata da Jacques Saadé. Ha preso parte, con base di 20 milioni, all'asta per l'assegnazione delle frequenze tv, da sempre bloccate in Grecia perché vincolate all'assegnazione diretta da parte del Parlamento e senza la possibilità per lo Stato di incassare un euro. Recentemente ha avviato la scalata alla Cooperativa Agricola Souroti, staccando così Coca Cola Hbc.
Relazioni, si diceva: in occasione del matrimonio di suo figlio Giorgios con Yana Khudyakova, a Salonicco tra i 600 ospiti, comprese star televisive russe e ceo di grosse aziende del Caucaso, c'era anche l'ex primo ministro greco Kostas Karamanlis, molto vicino al Cremlino su cui pende l'ombra di un tentativo di omicidio che fu anticamera delle sue dimissioni poco prima della crisi economica del 2012. E anche l'attuale ministro della Difesa Panos Kammenos, filorusso di destra e alleato di Tsipras al governo.
I suoi interessi, e quelli dei suoi partner, abbracciano anche il settore turistico/immobiliare: l'arcipelago delle Sporadi, a poche miglia dalla più nota Skiathos, è in una
zona dove la presenza di investitori russi è molto forte, Roman Abramovich in testa. Nei primi giorni della crisi del 2011 disse pubblicamente che l'unica via di salvezza per la Grecia era l'aiuto di Mosca.twitter@FDepalo
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