I 184 km della linea ferroviaria che collega Rzeszow a Leopoli rappresentano forse l'ultima speranza ucraina per ribaltare le sorti della guerra. Su quel tratto transiteranno nei prossimi giorni gli aiuti militari per 61 miliardi di dollari ottenuti dagli Stati Uniti. Il Pentagono sta già preparando il primo lotto, che comprenderà munizioni di artiglieria e mezzi di difesa aerea Patriot, quelli di cui Kiev necessita come l'ossigeno per difendersi dalla crescente offensiva di Mosca. Nel pacchetto anti-Putin sarebbe prevista anche la fornitura dei missili Atacms, con una gittata di 300 km, e una potenza e precisione di fuoco finora mai posseduta dall'esercito ucraino. Sono missili da usare con cautela, fanno sapere dalla Nato, per via della potenziale minaccia contro obiettivi ucraini oltreconfine e la conseguente escalation del conflitto. Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di inviare ulteriori consiglieri militari a Kiev. «Questo non cambierà la situazione sul campo di battaglia. Il regime criminale sarà sconfitto», scrive Volodin, presidente della Duma russa. E il vice ambasciatore di Mosca all'Onu Polyansky rincara la dose: «Altre decine di migliaia di soldati finiranno nel tritacarne». Per il ministro degli Esteri Lavrov «Washington vuole che l'Ucraina resista fino alle presidenziali, per non rovinare l'immagine di Biden». Sulla stessa linea la sua portavoce Maria Zakharova: «Le azioni di Washington si tradurranno nello stesso clamoroso e umiliante fiasco avvenuto in Vietnam e Afghanistan». Sono comunque dichiarazioni di facciata, perché secondo gli 007 britannici le forze russe starebbero già intensificando gli attacchi sfruttando la finestra temporale prima dell'arrivo dei nuovi aiuti.
Ovviamente Kiev festeggia, e su X il ministro degli Esteri Kuleba parla di «brutta giornata per Putin e per chiunque abbia osato credere che l'America potesse vacillare». Sempre su X il segretario generale del Nato Stoltenberg ricorda che il pacchetto di aiuti «renderà tutti più sicuri, in Europa e Nord America». Zelensky ha una certezza: «Ora abbiamo la possibilità di prendere l'iniziativa». Preoccupazione arriva invece dall'Ungheria, dove Orban ricorda che «si tratta di un vortice di guerra che può trascinare l'Europa nel baratro. Bruxelles gioca col fuoco, ma noi non siamo il giocattolo delle grandi potenze».
Alla luce dell'imminente arrivo delle armi, resta da capire quali saranno le priorità offensive ucraine. Per il comandante in capo Syrskyi la «sperimentazione» potrebbe avvenire a Chasiv Yar, nell'Est, località che Mosca vorrebbe conquistare entro il 9 maggio (celebrazioni del Giorno della Vittoria), per poi marciare su Kramatorsk. Intanto il segretario di stato Blinken, in partenza per la Cina, rivela che gli Usa adotteranno misure punitive se Pechino continuerà a inviare tecnologia legata agli armamenti alla Russia.
Nel 788esimo giorno di combattimenti, la marina ucraina ha attaccato la nave russa Kommuna, che ha preso fuoco nel porto di Sebastopoli. Missili balistici di Mosca hanno ferito 4 persone a Odessa. Le forze russe hanno conquistato Bogdanovka, nel Donetsk. Nella stessa regione, a Ukrainsk, un civile è morto durante un attacco. Sabato Zaporizhzhia è stata bersaglio di 390 attacchi, tra i quali 124 con droni.
Ieri hanno preso il via le esercitazioni di Lituania e Polonia, assieme ad altre truppe Nato, alla «breccia di Suwalki», territorio di circa 100 km che divide Kaliningrad dal confine bielorusso, 1.700 i soldati coinvolti. I russi hanno bombardato a più riprese Nikopol.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.