Con l'arrivo della bella stagione si teme un flusso migratorio di proporzioni difficilmente gestibili. E il Viminale torna a pensare ai braccialetti elettronici monouso. Strumenti già sfruttati nel 2011 di fronte a un numero di approdi sulle coste italiane che ha fatto temere il caos nella gestione dei migranti. Il Ministero dell'Interno guidato da Matteo Piantedosi (foto) ha quindi previsto fin da subito la richiesta di una fornitura di ben centomila braccialetti monouso per la gestione dei migranti allo sbarco. La richiesta del Viminale è stata avanzata attraverso un atto del «Dipartimento della pubblica sicurezza direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere» pubblicato due giorni fa anche in vista del cosiddetto «trimestre caldo», in tema di sbarchi sulle coste italiane.
Sia nel 2022 che nel 2023 d'altronde il picco di arrivi di migranti si è registrato nei mesi di luglio, agosto e settembre. Due anni fa complessivamente gli sbarchi in novanta giorni furono 44.157, mentre lo scorso anno arrivarono 68.302 persone. Il numero di braccialetti elettronici dovrebbe quindi coprire il fabbisogno anche in caso di un aumento degli arrivi.
Come si legge sul documento del Viminale, è stata avviata una procedura di affidamento diretto tramite mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, ed è stato stabilito che «il prezzo a base di gara stimato è quantificato in seimila euro (oltre Iva e comprensivo di trasporto e consegna in loco)».
L'aggiudicazione
dell'appalto avverrà - fanno sapere dal ministero - secondo il criterio del prezzo più basso, mentre la spesa relativa al servizio graverà sul Fondo di Rotazione istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
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