Strade e metropolitana (ci mancherebbe) chiuse per nubifragio a Roma, in Lombardia stalle scoperchiate, venti di burrasca in Liguria e Sardegna, bombe d'acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari e grandinate killer in Puglia, alberi caduti in Veneto dove in quota è tornata la neve. Può bastare? Con l'arrivo dell'impulso freddo dal nord Europa torna l'emergenza maltempo in tutta Italia. Ieri due vittime ad Urago d'Oglio, nel bresciano. Si tratta di due pescatori romeni di 40 e 42 anni. Stavano cercando riparo da vento, grandine e pioggia sotto una pianta. L'albero si è schiantato a terra travolgendo i due che sono morti sul colpo. La procura di Brescia ha aperto un'inchiesta. Nella Bergamasca, a Bratto, un tecnico di 47 anni che stava cercando di riparare un guasto elettrico causato dalla tempesta di sabato sera è rimasto schiacciato da un generatore. Ora è ricoverato in gravi condizioni.
Ieri è stata una giornata di emergenza nazionale. A Milano i vigili del fuoco hanno fatto gli straordinari. Diverse le chiamate per alberi caduti o pericolanti che si sono inclinati su verande o tralicci. A Pozzo d'Adda i pompieri sono intervenuti per mettere in sicurezza un campanile. Per la pioggia a Roma è stata chiusa per quattro ore un'altra stazione (l'ennesima) della metropolitana, il capolinea Battistini. Maltempo in pianura e neve fresca in montagna: nelle ultime ore ha nevicato sulle dolomiti venete. In poche ore si è accumulato al suolo uno strato di neve fresca che ha toccato i 34 centimetri ad Alleghe, i 20 sul Falzarego, i 23 a Misurina e i 16 a Cortina. Leggera spruzzata anche sulle prealpi di Vicentino e Veronese. Oggi tempo in miglioramento, resta il codice giallo su tutta la Toscana e parte dell'Emilia Romagna per forti raffiche di vento.
Ma a una primavera dalla partenza molto fresca non eravamo più abituati (l'anno scorso di questi tempi faceva caldo come a giugno inoltrato). E già si contano milioni di euro di danni alle coltivazioni. La Coldiretti fa un primo bilancio. «Pioggia abbondante, tempeste di ghiaccio e vento forte stanno sferzando la Penisola in una stagione particolarmente delicata per l'agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che - sottolinea la Coldiretti - iniziano a fare i primi frutti. La grandine è l'evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono son no sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi».
È normale che in primavera ci siano improvvisi cambi di condizioni atmosferiche. Ciò che è strano è il fatto che gli sbalzi registrati in questi giorni sono stati insolitamente marcati, vedi la neve.
«Di anomalo - spiegano i meteorologi - c'è che la normale variabilità primaverile si sta estremizzando, diventando più marcata, più forte rispetto agli anni passati. Un chiaro effetto dei cambiamenti climatici nonostante l'anomala parentesi freddaa di questi giorni».
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