Il principe Andrea chiede la giuria popolare e nega la "stretta amicizia" con Maxwell

In un documento presentato al tribunale di New York, il terzogenito della Regina Elisabetta contesta "qualsiasi" condotta "sbagliata"

Il principe Andrea chiede la giuria popolare e nega la "stretta amicizia" con Maxwell

Londra. Andrea contro Virginia Giuffre, parte seconda. Il secondogenito della Regina, appena spogliato del titolo, ha presentato mercoledì una richiesta di venir processato alla presenza di una giuria, per difendersi dalle accuse presentate contro di lui dalla vittima del pedofilo miliardario Jeffrey Epstein e dalla sua complice Ghislaine Maxwell. Dopo essersi visto respingere la domanda di archiviazione del caso, il Duca di York ha quindi fatto la sua prima contromossa, compilando una richiesta di 11 pagine nelle quali nega decisamente ogni addebito e anche che Epstein gli abbia al tempo procurato delle ragazze minorenni.

A una prima occhiata sembrerebbe non ci sia nulla di nuovo nella difesa del duca, ma in realtà emergono anche dichiarazioni che fanno parte di una diversa strategia. Ad esempio, in questo documento ammette di aver incontrato Epstein «nel 1999 o intorno a quell'anno» e conferma di «non avere sufficienti informazioni per confermare o smentire le accuse fatte da Giuffre» secondo le quali «Epstein era conosciuto come un miliardario che utilizzava le conoscenze individuali, per creare una rete di traffico transcontinentale di schiave del sesso per il proprio piacere, quello dei suoi complici e di alcune delle persone più potenti del mondo». Non viene inoltre né confermata né smentita, sempre «per mancanza di informazioni», l'affermazione della Giuffre su Ghislaine Maxwell, che per prima aveva presentato Epstein al Principe e che in dicembre è stata ritenuta colpevole di aver procurato minorenni, anche quattordicenni, alla cerchia pedofila di Epstein.

Nella richiesta presentata alla Corte Federale di Manhattan, i legali del Duca hanno reiterato i motivi per i quali, il processo non dovrebbe tuttavia aver luogo, ripetendo che le accuse della Giuffre sono arrivate troppo tardi dopo le presunte violenze che la donna dice di aver subito e aggiungendo che la condotta dell'accusatrice non è stata per nulla cristallina in questi anni. Va detto che era stata per prima Virginia Giuffre a richiedere di discutere il caso di fronte a una giuria, quindi la mossa degli avvocati difensori di Andrea è una risposta tattica anche di fronte al respingimento di archiviazione del 12 gennaio, deciso dal giudice Lewis Kaplan. Poiché la procedura legale andrebbe avanti per gran parte del 2022, esponendo entrambe le parti a una larga diffusione di particolari della vita privata di entrambi che certamente Andrea preferirebbe tener nascosti, è facile immaginare che il Duca punti ancora a risolvere la questione extragiudizialmente. Un finale che però si fa sempre più complicato anche perché, nelle ultime settimane, si è fatta avanti una nuova testimone, Shukri Walker, che, secondo The Guardian, potrebbe aver visto la Giuffre, allora minorenne, insieme ad Andrea in una discoteca londinese proprio la notte in cui questa afferma di essere stata abusata.

«Sono orgogliosa di rappresentare la mia cliente che si è coraggiosamente fatta avanti come testimone, incoraggiando chiunque avesse informazioni a fare altrettanto - ha dichiarato l'avvocato di Walker, Lisa Bloom in una mail - Lei intende fare quella deposizione che i legali di Virginia Giuffre stavano cercando». E nel caso quanto affermato dalla Bloom si verificasse, per Andrea sarebbero guai molto seri.

Ma lo sarebbero ancor di più per la madre, che si appresta a festeggiare i suoi 70 anni di Regno con il cuore pesante e addolorato. Vedere il figlio prediletto finire alla sbarra per abusi sessuali, proprio nell'anno del Giubileo di Platino, è troppo, anche per una distante e impassibile come Elisabetta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica