La procura di Firenze non revoca i domiciliari ai genitori di Renzi

La procura di Firenze dà parere negativo alla revoca degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. Entro sabato la decisione del giudice

La procura di Firenze non revoca i domiciliari ai genitori di Renzi

La procura di Firenze ha dato parere negativo alla revoca dei domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Ora il giudice Angela Fantechi ha altri quattro giorni di tempo per decidere se revocare la misura cautelare nei confronti dei genitori dell'ex presidente del Consiglio, come richiesto ieri dai loro legali a margine dei due lunghi interrogatori. Secondo indiscrezioni riportate dall'agenzia Agi, il parere negativo della procura, che non è vincolante per il giudice, sarebbe stato dettato dal fatto che non sono state ritenute sufficienti, tra gli altri elementi, le "uscite" dei Renzi dalla società "Eventi 6".

Ieri Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati ascoltati dal gip Fantechi per quasi cinque ore di interrogatorio. Da una settimana i genitori dell'ex premier si trovano agli arresti domiciliari perché accusati di bancarotta e false fatturazioni. Avendo risposto a tutte le domande che gli sono state poste ieri, lo storico legale di famiglia, Federico Bagattini, ha chiesto "la revoca della misura degli arresti domiciliari". A sostegno di questa richiesta le dimissioni della Bovoli dalla carica di amministratore delegato della "Eventi 6" e la cancellazione dell'iscrizione di Tiziano Renzi da agente di commercio, situazione che, a detta della difesa, annullerebbe il rischio di reiterazione del reato per cui era stata disposta la misura cautelare. La procura di Firenze ha, tuttavia, dato parere negativo.

Ieri sera Bagattini, che insieme agli altri legali ha depositato una memoria, ha spiegato che l'interrogatorio è stato "una mezza maratona" per la lunghezza di entrambe le deposizioni.

Tiziano Renzi avrebbe spiegato la "filosofia" della Eventi 6, che si fonda sull'appoggiarsi a cooperative per i lavori dei committenti, che a loro volta contano su dipendenti con contratti a tempo determinato. Alla domanda su quale professioni svolgano adesso, i coniugi Renzi avrebbero risposto "i pensionati".

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