Proteste sugli show Rai di Casalino. "Stava per diffamare tre leader"

Anzaldi (Iv): bene il taglio degli attacchi. Gasparri (Fi): basta

Proteste sugli show Rai di Casalino. "Stava per diffamare tre leader"

La storia dei portavoce è sempre molto triste. Persone normali, che ad un certo punto, danno una svolta alla loro carriera. Tanti sono stati gli esempi, negli ultimi anni. Ma il più clamoroso di tutti è sicuramente il caso di Rocco Casalino. E il Grande Fratello qua non c'entra niente. Lui incassava ogni anno più di deputati, senatori e dello stesso Conte: circa 170mila euro. Una roba che può succedere solo in Italia.

Adesso che è uscita la sua autobiografia e le reti tv si azzuffano per invitarlo, senza contraddittorio, la politica si ribella. Il Casalino tour, questa continua sovraesposizione mediatica, ha fatto infuriare alcuni membri della commissione di vigilanza Rai.

Dopo Cartabianca, Agorà, Ciao Maschio, l'ospitata di ieri a Domenica In è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Passi per le reti Mediaset e per La7, ma quando si fa uso della tv pubblica per fare propaganda politica e per diffamare gli avversari, allora basta. Senza considerare che questa agiografia verso Casalino è a dir poco assurda.

Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della vigilanza Rai, sbotta: «Casalino ovunque, monopolizza spazi sulla Rai. I grillini dimostratisi degli inadeguati lottizzatori dei posti di governo e condizionatori della tv pubblica, continuano ad avere un'audience spropositato. Non c'è più il governo Conte-Casalino, ma la Rai continua ad essere megafono di questi soggetti. Quando finirà il Casalino show?». E il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, chiede le dimissioni dell'ad Rai Fabrizio Salini: «A che titolo Casalino sta occupando tutte le tv? C'è forse un ordine aziendale della Rai per garantire massima visibilità al portavoce di Conte? Se è un semplice autore di libro viene da chiedersi perché abbia questo trattamento di favore, che non viene riservato a nessun altro autore. Nemmeno a Vespa. Se invece va in tv come esponente politico, o come rappresentante del M5s o del partito di Conte, chiedo perché vada senza contraddittorio e come venga conteggiato il suo spazio. La verità è che Casalino non va semplicemente a presentare il suo libro ma va per attaccare Renzi, Salvini e Meloni. Se non fossi intervenuto io dopo le anticipazioni del programma Ciao maschio diffuse dalle agenzie a cui era stato mandato un comunicato stampa in cui Casalino accusava con parole diffamanti e senza contraddittorio Renzi, Salvini e Meloni, l'intervista sarebbe andata in onda così».

L'epilogo di tutta questa faccenda è che in

molti danno ancora credito a Casalino che racconta, infatti, di aver ricevuto molte proposte: «Per due milioni di euro andrei a fare anche il portavoce di Berlusconi», spara. Perché è soprattutto una persona coerente e umile.

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