Il giorno della verità sarà lunedì 21 settembre: lunedì alle 15 i seggi chiuderanno e si inizieranno a contare i voti. Le Regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia sono un appuntamento decisivo sia per la maggioranza M5s-Pd – che rischia moltissimo – sia per l’opposizione di centrodestra, che sogna di vincere in tutte le regioni per dare un colpo decisivo all’esperienza di governo giallorossa.
Se in Veneto e in Liguria il risultato appare scontato – Luca Zaia e Giovanni Toti si riconfermeranno senza troppi patemi – la partita è leggermente più aperta nelle Marche, ma anche qui il candidato del centrodestra viene dato dai sondaggi in netto vantaggio. Così come è dato vincitore in Campania il dem Vincenzo De Luca.
Toscana e Puglia, invece, sono in bilico. E per questa ragione il centrosinistra trema. Per la sinistra italiana perdere la regione “rossa” per eccellenza (insieme all’Emilia-Romagna) sarebbe un tonfo tanto storico quanto clamoroso, che potrebbe scatenare più di un semplice terremoto in casa Partito Democratico. Susanna Ceccardi (Lega) sogna il colpaccio e gli ultimi sondaggi dicono che l’impresa è possibile.
Dunque, il nodo della Puglia. Così come nelle Marche (e forse in Toscana, appunto), il centrodestra potrebbe riuscire a scalzare il centrosinistra. Secondo una recente indagine demoscopica dell’Ipsos di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, infatti, Raffaele Fitto è avanti di 1,6 punti percentuali su Michele Emiliano: 41% contro il 39,4%.
Staccatissimo, invece, la candidata del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia, ferma al 15,6%. Per non parlare del deludente 1,6% raccolto dal renziano Ivan Scalfarotto. Dallo studio Ipsos, peraltro, emerge come l’attuale presidente della Puglia goda di consenso anche nell’elettorato grillino: circa un elettore pentastellato su due, infatti, dice di aver apprezzato il governo di Emiliano.
Il voto disgiunto potrebbe essere un’arma a favore dell’esponente Pd, ma al momento Fitto è dato in vantaggio, sia nel testa a testa tra candidati, sia sommando le rispettive coalizioni.
Ecco, a proposito dei voti ai singoli partiti, Partito Democratico e Lega si contendono la prima posizione: i dem sono in vantaggio di mezzo punto percentuale sul Carroccio (18% contro il 17,5%) e il Movimento 5 Stelle è vicinissimo con il 17% delle
indicazioni di voto. Al 12,9%, invece, FdI, mentre Forza Italia è data al 7,5%.La partita è incerta e apertissima: affluenza alle urne e indecisi, come sempre, saranno l’ago della bilancia.
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