"Ma quale censura su Report...". Il consigliere racconta la verità

Il consigliere d'amministrazione Giampaolo Rossi nella bufera perché ha chiesto all'ad Rai di verificare se Report ha violato la par condicio. Lui: "Voglio proteggere la Rai"

"Ma quale censura su Report...". Il consigliere racconta la verità

Report ha violato o no la par condicio? Se la puntata in questione - a pochi giorni da un importante voto - coinvolge Salvini, meglio non farsi questa domanda. O si scatena un putiferio, con la sinistra sulle barricate che accusa chi pone la questione di voler tappare la bocca a Sigfrido Ranucci e i suoi giornalisti sulle vicende che riguardano l'ex ministro.

"Ma quale censura", ci dice Giampaolo Rossi, il consigliere Rai che per primo ha chiesto all'ad Fabrizio Salini di verificare se ci fossero i presupposti per una violazione della par condicio, "Io ho semplicemente posto una domanda all'amministratore delegato. E cioè se l'ultima puntata di Report fatta a pochi giorni dalle elezioni in Umbria violasse le normative nazionali dell'Agcom e della commissione di Vigilanza sulla par condicio. Perché il servizio pubblico deve porsi questo problema".

Nella puntata andata in onda lunedì scorso, a meno di una settimana dalle Regionali in Umbria del 27 ottobre, la redazione di Report ha affrontato la questione dei presunti finanziamenti russi alla Lega di Salvini e in particolare dell'incontro tra Salvini e Konstantin Malofeev, l'oligarca russo che avrebbe fatto da tramite nella trattativa. Ma non è dei contenuti che si interrogano Rossi e Igor De Biasio - anche lui critico in consiglio di amministrazione -, quanto sull'opportunità di mandare in onda la puntata poco prima del voto: "Poteva essere trasmessa la settimana dopo la stessa puntata?", si chiede Rossi, "Perché c'è stata la necessità di trasmetterla a tre giorni dalle elezioni in Umbria?". Anche perché, ricorda, "la puntata è stata costruita con mesi di lavoro giornalistico" e sulla questione non ci sono novità eclatanti.

L'obiettivo, insomma, non era quello di evitare che Report parlasse di questa vicenda, ma di "proteggere la Rai da eventuali esposti che possono arrivare" e di proteggere "il pluralismo del servizio pubblico". "E spetterà all'ad verificare con gli elementi che gli verranno dati dall'ufficio legale se questa violazione c'è stata o meno", sottolinea, "Io non metto in discussione i contenuti: vada in onda, ma una settimana dopo. Che cosa cambiava se andava in onda la settimana dopo? Nulla, in termini giornalistici nulla. Allora viene il sospetto che si voglia condizionare l'opinione pubblica.

E questo la Rai non se lo può permettere, ci sono i margini per la violazione della par condicio. Se non c'è stata meglio, ma se c'è stata l'ad dovrà intervenire".

Del resto come si fa a parlare di censura su un contenuto già andato in onda?

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