Quando a Roma il Pd sentenziava: "M5S non arriverà al secondo turno"

Sfottò in rete: spopola il video con le frasi di Orfini. E Grillo lo insulta

Quando a Roma il Pd sentenziava: "M5S non arriverà al secondo turno"

Roma - Se all'indomani del successo elettorale la marcia di avvicinamento ai ballottaggi dei Cinquestelle su giornali e tv è scandita all'insegna della consueta prudenza quasi maniacale, è sul web che si scatena l'euforia del movimento. Facebook è il teatro privilegiato, la cassa di risonanza ideale di questo spirito di rivalsa molto trasversale e un po' forcaiolo. L'arma è una serie di pagine «informative» che mostrano una potenza di fuoco comunicativa strabiliante. E del tutto sconosciuta ai partiti tradizionali.

C'è la comunità di Italianisenzaparole, che rilancia temi e iniziative cari al M5S. Di questi tempi però, il bersaglio comune (e chissà se c'è dietro un'unica regia) sono gli esponenti del Pd, messi alla berlina da video campioni di clic, come i 413mila totalizzati da Roberto Giachetti che, ospite di una trasmissione radiofonica a novembre del 2014 giurava di non volersi candidare a sindaco di Roma, «perché non ho le qualità che servono...». Commenti numerosi e non sempre eleganti.

Basta navigare un altro po' in questo arcipelago per imbattersi nella pagina Informatitalia. Qui, tra un invito alla disubbidienza fiscale e un ardito post complottista sulla morte dell'eurodeputato leghista Buonanno, trionfa con oltre 540mila visualizzazioni il video di Matteo Renzi che a Strasburgo accusa il M5S di disfattismo e disinformazione, e sostiene che il risparmio degli italiani sarebbe in costante crescita. Ed è pubblico ludibrio. Anche il volto più «istituzionale» del M5S dà il suo contributo. Il senatore Nicola Morra sulla propria pagina Fb sbertuccia il presidente Pd Orfini, che a qualche giorno dal voto parlava di una Virginia Raggi e fuori dalla partita dei ballottaggi. 139mila visualizzazioni e una chiosa irridente: «E tu, ci arrivi all'estate o ti dimetti prima?». Anche Grillo va giù duro: «Lo chiamavano Orfini il coerente», dice mettendo a confronto le frasi del dirigente Pd prima e dopo il voto. «Inventa falsità per fare soldi con i clic», la risposta del democratico. Navigando ancora, il gioco si fa più duro, e più che il canto delle sirene s'ode un tintinnar di manette. Già il nome di questo nuovo approdo è tutto un programma: «L'arrestato Pd del giorno». La materia del resto non manca. Da Rho a Reggio Calabria è una interminabile teoria di amministratori indagati, arrestati o processati. Per quelli del Pd, ça va sans dire, la pagina ha un occhio di riguardo, ma c'è spazio per tutto l'arco politico, Lega inclusa.

E dal Pd come reagiscono alla guerriglia all'insegna della controinformazione 2.

0? Torniamo alla contesa tutta romana: il video in cui Giachetti gigioneggia su youtube («maddechestamoapparlà») totalizza appena 10mila clic. Scommettere sui ballottaggi si sa, è puro azzardo, ma certo la guerra del web ha già un vincitore e soprattutto uno sconfitto.

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