
«Sogno spesso la mia amica, a volte è su una collina, c'è il sole. Lei mi dice: Vieni ti aspetto». È l'ultimo, drammatico, messaggio inviato su Whatsapp al papà di una compagna di scuola, morta di malattia lo scorso 19 dicembre. Camilla Sanvoisin, figlia di un produttore televisivo, Axel Egon Sanvoisin, e di una nota ceramista, Eva Audizi, è stata trovata senza vita venerdì mattina dal compagno, alla Camilluccia, dopo aver assunto eroina. Un'inquietante premonizione la sua. Ieri, intanto, l'autopsia all'Istituto di Medicina legale della Cattolica. L'esame autoptico conferma la causa della morte per arresto cardiocircolatorio ed esclude ogni altro tipo di violenza. Per l'esame tossicologico, che potrà chiarire cosa abbia assunto e in che quantità, bisognerà attendere 60 giorni. Poche ma granitiche le certezze sulla morte della 25enne in casa del fidanzato Giacomo Celluprica, 35 anni, figlio di gioiellieri romani e titolare di un centro di addestramento cinofilo a Bracciano. Nessun segno di puntura sulle braccia, tanto per cominciare. Elemento che fa pensare che la droga, eroina, sia stata assunta per via aerea. A raccontare alla polizia che Camilla si era fatta di «roba» è lo stesso Celluprica, trovato in possesso di un quantitativo di metadone, oltre a dosi di «brown sugar». «Me l'hanno dato regolarmente al Serd dove sono in cura per la mia tossicodipendenza» la giustificazione. Troppo secondo gli inquirenti che lo hanno iscritto nel registro degli indagati per detenzione di sostanze stupefacenti. La procura di Roma lo indaga anche e soprattutto per il reato di morte come conseguenza di altro reato, la cessione di droga. Si cerca, però, il pusher, quello che gli avrebbe ceduto le dosi di eroina e di metadone ancora sigillate e sequestrate dagli inquirenti. Come sono uscite dal Serd e chi le ha vendute a Celluprica? Per ricostruire gli ultimi contatti dei due fidanzati la Procura ha disposto il sequestro e l'esame forense dei loro telefoni con la speranza di arrivare allo spacciatore. Portato in questura, è il 35enne a raccontare le ultime ore della vittima. «Giovedì sera abbiamo sniffato eroina, poi ci siamo addormentati. All'alba, quando mi sono svegliato, ho visto che Camilla non respirava. E ho chiesto aiuto».
Camilla si poteva salvare se soccorsa in tempo, come accertato per Maddalena Urbani, la figlia del virologo che ha scoperto la Sars e morta a Roma nel 2021? «La morte di Camilla - dice il compagno - è una tragedia che porterò sempre con me, per tutta la vita. Eravamo innamoratissimi e non siamo mai stati separati nemmeno un giorno». Distrutti i genitori dei due ragazzi. «Mi manchi amore mio. Sto impazzendo» posta la mamma di Camilla sui social.
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