Ogni volta che la Russia alza il livello delle sue minacce significa che qualcosa non sta andando esattamente come aveva previsto. E così, se il vice ministro degli Esteri di Mosca avvisa gli Stati Uniti di fare attenzione a commettere «errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali», è (anche) perché si sono visti i primi effetti del via libera occidentale all'Ucraina per utilizzare le armi fornite anche oltre confine. A Belgorod il primo attacco contro obiettivi militari russi è andato a segno facendo irritare il Cremlino, mentre il summit di pace in Svizzera del 15 giugno prende corpo (nonostante il boicottaggio russo) con la presenza confermata di una delegazione americana di peso con la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca Jack Sullivan.
La minaccia, l'ennesima, che arriva da Mosca, ricalca quelle precedenti anche se il vice ministro Serghei Ryabkov è più specifico. «Vorrei mettere in guardia gli americani da errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali. Per qualche ragione sconosciuta gli Usa sottovalutano la serietà della risposta che potrebbero ricevere». Nello specifico Ryabkov spiega che gli attacchi ucraini alle strutture militari potrebbero avere ritorsioni. «L'atteggiamento degli americani è il più irresponsabile possibile. Hanno dato carta bianca a Kiev per ogni crimine ma per gli Stati Uniti ci sarà sicuramente un prezzo da pagare. Sentiranno le conseguenze».
Un messaggio non certo casuale, che arriva di un attacco ucraino che potrebbe segnare una linea. Non è infatti il primo raid oltreconfine, ma è il primo dopo il via libera di Usa, Germania e Francia tra gli altri all'utilizzo delle armi inviate a Kiev anche su suolo russo, pur sempre nell'ambito di operazioni difensive. È successo nella regione di Belgorod, a circa 50 km di distanza dal confine ucraino, dove almeno due lanciatori di missili e diversi veicoli ausiliari distrutti come dimostra un video che ha iniziato a circolare in Rete. L'attacco sarebbe stato portato a termine con missili Himars e, come da accordi intercorsi con le forze occidentali, ha colpito quei sistemi missilistici che prendono di mira l'Ucraina come sta accadendo da settimane a Kharkiv, dove nel mirino sono finiti decine di obiettivi civili.
Anche se il clima sembra ben lontano da un qualsiasi possibile accordo di pace e nonostante il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba continui ad accusare la Russia di boicottaggio, il vertice di pace in Svizzera prende sempre più forma. A rappresentare gli Stati Uniti saranno la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.
La Harris porterà in prima persona «l'impegno dell'amministrazione per sostenere gli sforzi dell'Ucraina per assicurare una pace giusta e duratura, basata sulla sovranità e sull'integrità territoriale». Un'impresa tutt'altro che facile. Ma tra una bomba e un missile, una carta da giocare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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