Spetta al Regno Unito e alla Francia condividere la responsabilità di proteggere la democrazia in Europa, assicurare la vittoria dell'Ucraina e affrontare la sfida della crisi climatica. Questi i temi affrontati ieri dal re Carlo d'Inghilterra nel suo discorso al Parlamento francese, il primo di un monarca britannico, conclusosi con una standing ovation che ha quasi commosso il primogenito di Elisabetta. Una relazione seria, senza le frasi umoristiche che il re ogni tanto riserva alle folle, che ha intercalato momenti di sciolta parlata francese alla lingua madre e che sembra aver colpito l'auditorium dei cugini dell'Oltremanica.
Visita fondamentale questa dei reali d'Inghilterra, volta a ricucire i legami trascurati negli anni del governo di Boris Johnson e la fiducia mai recuperata neppure da quello di Rishi Sunak. Le relazioni tra Parigi e Londra erano nuovamente tese dal summit anglo-francese dello scorso marzo, che aveva evidenziato tutte le criticità di una difficile gestione congiunta della crisi migratoria. Ecco allora che il discorso del re ha volutamente ricordato quello fatto dalla madre nel 2004, con un intento riconciliatorio teso a «dimenticare le differenze e ad unire le forze come accadde centinaia di anni fa. Se restiamo insieme il nostro potenziale non ha limiti» ha ricordato il monarca che si è soffermato sull'«ingiustificata aggressione militare della Russia verso l'Ucraina» affermando che Francia e Gran Bretagna devono affrontare insieme il conflitto per garantire la vittoria finale del Paese aggredito. Tornando poi ad argomenti a lui sicuramente più affini Carlo ha sottolineato la necessità di agire congiuntamente per proteggere il mondo e l'Europa dai rischi della crisi climatica e dalle sfide poste dal riscaldamento globale, una sfida a Sunak che frena sulle emissioni zero. I temi ambientali sono sempre stati molto a cuore al sovrano e proprio per questo qualcuno ieri si aspettava che Carlo alludesse alla clamorosa retromarcia appena annunciata proprio dal primo ministro del suo governo rispetto alla rivoluzione verde, ma il re ha preferito attenersi a quella regola di neutralità tanto cara a sua madre, lasciando eventuali discrepanze tra Downing Street e Buckingham Palace dietro le quinte.
Nel loro secondo giorno di vista Carlo e Camilla hanno poi visitato la cattedrale di Notre Dame informandosi sui progressi nei lavori di ristrutturazione dopo il devastante incendio del 2019 e lo stadio di Saint-Denis che in questo momento ospita il campionato del mondo di rugby. Il riavvicinamento all'Europa dei britannici dopo la Brexit riparte quindi da questa visita, ma prima del re anche il leader laburista sir Keir Starmer, probabile nuovo Primo Ministro dopo le elezioni del 2024, aveva voluto incontrare il presidente Macron nel tentativo di riaprire un dialogo più proficuo con l'Europa.
Pur escludendo un rientro nella comunità europea e nel mercato unico in caso di vittoria alle elezioni, Starmer ha evidenziato la volontà di rivedere l'accordo sulla Brexit, ma ha bisogno di un alleato come Macron per far accettare una proposta su cui Bruxelles al momento è molto scettica.
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