«Le loro attività rappresentano una minaccia per le fondamenta dell'ordine costituzionale e della sicurezza della Federazione Russa». Con questa motivazione, l'ufficio del procuratore generale russo ha deciso di classificare il portale di notizie indipendente «Meduza», registrato in Lettonia, come un'organizzazione «indesiderata».
La pubblicazione era già stata bloccata su internet in Russia, con l'accusa di essere un «agente straniero». Ma ora il salto di qualità. Le cui conseguenze sono rese note dalla stessa testata: «Alle organizzazioni indesiderabili è vietato operare sul territorio russo sotto la minaccia di procedimenti penali». Ma soprattutto: il provvedimento potrebbe avere gravi conseguenze perché la legge russa prevede la possibilità di pene detentive per chi collabori con un giornale bollato come «indesiderato»: fino a quattro anni di reclusione per i giornalisti e fino a sei per chi ha ruoli organizzativi. Una na limitazione particolarmente grave per i giornalisti che devono parlare con le fonti per riportare la notizia.
«La nostra preoccupazione principale sono i nostri lettori», ha però dichiarato l'amministratore delegato di Meduza, Galina Timchenko, al Moscow Times. «Le persone - ha spiegato - possono ancora leggere Meduza, ma pubblicare link e commenti potrebbe essere considerato un illecito amministrativo».
I funzionari russi avevano precedentemente designato Meduza come agente straniero, rendendo impossibile per la redazione guadagnare dalla pubblicità tradizionale. Successivamente Meduza è passata a un modello di crowdfunding, avvalendosi del sostegno internazionale
A marzo dello scorso anno, la testata aveva chiesto aiuto ai lettori: «Ti consigliamo di scaricare la nostra app. Dobbiamo prepararci al peggio». Il peggio è arrivato.
E la questione economica è cruciale: «Abbiamo perso 30mila donatori. Ti chiediamo di prendere il posto dei nostri devoti sostenitori in Russia. Senza un giornalismo indipendente, sarà impossibile fermare questa guerra mostruosa».
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