Matteo Renzi continua a rappresentare un grosso problema per il governo giallorosso, vuoi per il veto sulla riforma Bonafede per la prescrizione, vuoi per la pressione volta all'abolizione dei decreti Sicurezza. Appelli fino ad ora inascoltati dall'esecutivo, che tira dritto sulla giustizia e che non pare intenzionato a rivoluzionare completamente le misure di Matteo Salvini. Il leader di Italia Viva perciò continuerà a tenere nel mirino il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Partito democratico. Il primo per una strategia a livello nazionale; il secondo per un piano prettamente territoriale.
Inevitabile e indiscutibile è lo scontro con gli ex compagni dem in vista delle elezioni Regionali che si terranno in primavera: Liguria, Marche, Campania, Puglia e Veneto. Il suo intento è quello di smarcarsi da tutti e dimostrare che l'alleanza M5S-Pd fa acqua da tutte le parti e che dunque rappresenta un vero e proprio fallimento. Addirittura in Toscana, come riportato da La Repubblica, resta il problema della composizione dell'alleanza nonostante vi sia un candidato scelto anche dall'ex premier, che avrebbe dunque avvertito Eugenio Giani sul fatto che potrebbe non presentare la lista del presidente poiché è convinto che nella sua regione ha tutti i presupposti per ottenere un risultato importantissimo. Perciò potrebbe presentare una propria figura. Dal Nazareno invece starebbero pressando il candidato per fargli presentare un proprio movimento civico, così come accaduto in Emilia-Romagna con Stefano Bonaccini.
Asse con Calenda?
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il rottamatore sarebbe tentato dall'ipotesi di presentarsi ovunque con una propria lista insieme a Carlo Calenda (Azione) e +Europa. L'obiettivo è uno: mettere il bastone tra le ruote al Pd. In Puglia e in Veneto gli scenari sono ormai delineati: Renzi non appoggerà né Michele Emiliano né Arturo Lorenzoni. Si aspettano invece ulteriori sviluppi in Liguria, dove deve essere ancora definito un candidato: appare evidente che i renziani prenderanno le distanze da un eventuale nome concordato tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico.
Italia Viva vuole misurarsi sui territori.
Intanto in Campania resta aperta la questione Sergio Costa: il ministro dell'Ambiente grillino nella giornata di ieri è stato lanciato come possibile candidato al posto di Valeria Ciarambino, raccogliendo pareri positivi anche da parte della sinistra. Il Pd è spaccato. Da vedere invece quale sarà la reazione di Iv. Probabilmente su questo gli ex amici potranno tornare ad essere d'accordo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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