La Regione Emilia Romagna vieta i "gadget nazi-fascisti"

In Emilia Romagna la sinistra nega la vendita di magliette, accendini, calendari e souvenir di ogni tipo inneggianti ai valori nazifascisti. Emanuele Fiano, in Parlamento, vuol far approvare una legge simile

La Regione Emilia Romagna vieta i "gadget nazi-fascisti"

D’ora in poi in Emilia Romagna sarà proibito vendere magliette, accendini, bottiglie di vino con l’effige di Mussolini e Hitler. La Regione guidata dal renziano Stefano Bonaccini dice basta ai souvenir del Ventennio perché la loro vendita viene equiparata al reato di apologia del fascismo.

La proposta dell'Emilia Romagna

La risoluzione, spiega Repubblica, è stata approvata con i voti favorevoli di Pd, Sel e Altra Emilia Romagna, mentre il centrodestra ha votato contro e i Cinquestelle si sono astenuti. Il provvedimento prevede l'estensione del reato di apologia del fascismo "anche alla vendita e diffusione di gadget con immagini del regime". La Giunta regionale, nella sua risoluzione, chiede "di intervenire nelle sedi opportune affinché il reato di apologia del fascismo sia esteso anche alla vendita e diffusione di gadget e oggetti con immagini del regime fascista e nazista e venga inserito nel codice penale, consentendo così la repressione dei reati legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo". Per il leghista Massimiliano Pompignoli la risoluzione"utilizza l'estensione del reato di apologia di fascismo come pretesto per colpire i commercianti di Predappio che vivono del commercio di gadget". Per Tommaso Foti (Fdi-An), invece, rischia di "ispirare ordinanze di divieto da parte di taluni sindaci che possono compromettere il commercio di cimeli e pubblicazioni dell'epoca fascista in mercatini di antiquariato".

La proposta di Emanuele Fiano

Già lo scorso anno il sindaco di Rimini, dopo le polemiche nate dalla protesta di due turiste americane di fede ebraica, aveva chiesto di emendare la legge sull'apologia del fascismo inserendo anche una eventuale punizione per chi vende oggetti riportanti simbologie o immagini dei regimi fascista e nazista. Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera,che insieme al collega di partito Walter Verini ha presentato una proposta di legge sul tema, rivendica come giusto il divieto della vendita di gadget "che inneggiano ai valori nazi-fascisti". Nelle intenzioni di Fiano non c’è solo l’introduzione del reato di propaganda fascista e nazifascista, ma si prevedono anche sanzioni contro “comportamenti individuali che inneggiano al nazifascismo".

"La nostra proposta - spiega - consiste in un solo articolo, in base al quale chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni".

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