Ha attaccato il Pd sullo Ius soli, puntato il dito contro ArcelorMittal e invocato l'abolizione di reddito di cittadinanza e Quota 100.
È un Matteo Renzi a tutto campo quello ammirato nel corso della registrazione della trasmissione di Porta a Porta. Il leader di Italia Viva, parlando per punti, ha toccato i temi più caldi della scena politica italiana. Partiamo con la questione dell'ex Ilva, che si ritrova adesso ferma al palo e in attesa di capire quale sarà il suo futuro. Renzi è convinto che lo scudo penale sia soltanto un pretesto: “Mittal ha scelto scientemente di fare la chiusura di Taranto ma all'epoca per prendere 3 palanche si è scelto di premiare il progetto peggiore. Nelle 37 pagine di ricorso di Mittal lo scudo ne occupa una. Io non me la sento di buttare la croce sul povero Patuanelli e bisogna smettere di fare gli avvocati difensori di Mittal".
E proprio Mittal è il bersaglio numero delle picconate renziane: “Noi abbiamo presentato un emendamento e mi auguro che Lega e M5S lo votino. Lo scudo è un alibi che va tolto. Ma lo scudo è stato tolto da Lega e Cinquestelle. L'errore per me, però, è stata la scelta ai tempi del bando e poi c'è stato un intervento della magistratura sull'altoforno 2 non proprio brillante”. Insomma, per Renzi “il signor Mittal non deve fare il furbo".
Affondo al Pd sullo Ius Soli
Renzi ha poi spiazzato la platea scagliando una freccia velenosissima all'indirizzo del Partito Democratico. A detta del senatore fiorentino, la scelta del suo vecchio partito di spingere sullo Ius soli non ha alcun senso: “Credo sia pocrita oggi proporre una cosa che non si è avuta la forza di fare quando si avevano i numeri”. Che lo Ius soli sia solo uno specchietto per le allodole? L'ex presidente del consiglio non si scompone: “Se il Pd vuole spostarsi più a sinistra è una cosa rispettabile, nessuna polemica. o sono quello che ha portato il Pd al 40%, dove non c'è mai stato. Al 18% o al 16 ci sono stati i Ds, ora che io non ci sono più dovrebbero essere tornati al 30".
Sullo Ius soli è arrivata la risposta di Stefano Vaccari della segreteria nazionale Pd, che in una nota ha respinto ogni accusa al mittente: “Per eliminare l'ipocrisia Renzi spieghi perché quando aveva i numeri ed era leader del partito non ha fatto lo ius culturae. Confusione totale. L'avversario è la destra non il Pd. Pensiamo all'Italia, noi non partecipiamo a risse sul nulla”.
Dalla manovra alla cantierizzazione
Per quanto riguarda la manovra, non è mancato il solito affondo a reddito di cittadinanza e Quota 100, considerate due misure inutili: “Reddito di cittadinanza e quota 100 sono stati due autogol, oggi c'è la priorità di difendere il paese, bisogna cantierizzare, fare un modello Milano, modello Expo”. L'Italia, a detta di Renzi, deve cambiare marcia e farsi trovare preparata di fronte alla prossima, imminente crisi: “Sta arrivando una crisi, può piacere o meno, ma è così. Cosa può fare l'Italia? Mettere a posto il debito, facendone uno a lungo raggio, per 50 anni. Il punto fondamentale è che hai 120 miliardi per le casse espansione, l'edilizia scolastica. E per fare questo ci sono i commissari".
La ricetta per ripartire, prosegue il senatore fiorentino, è quella di cantierizzare il Paese: “In questo momento c'è la necessità di difendere l'Italia. E difendere l'Italia significa cantierizzare.
Il commissariamento è una cosa brutta, ma è la corsia di emergenza, come quando l'ambulanza non riesce a passare nonostante le sirene.Sulle infrastrutture sono tutti interessati. Sono stato a Londra, sono tutti lì con la lingua di fuori a dire 'c'è qualcosa che possiamo prendere?'”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.