Resa dei conti tra i conservatori. Caos Sunak e le mosse dei "senior"

Accuse allo staff. Cameron: nuovo premier con calma

Resa dei conti tra i conservatori. Caos Sunak e le mosse dei "senior"
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Annunciare subito una corsa per la leadership o aspettare fino ad autunno? Riproporre i soliti nomi o attingere a nuovi candidati non testati? Invitare Farage nel partito o combatterlo? All'indomani della disfatta i Conservatori inglesi sono già in seduta di autocoscienza. Perché qualcosa bisognerà pur fare se non si vuole sparire progressivamente dal panorama politico, surclassati da partiti minori che al primo errore che fai - si fa per dire - prendono la palla al balzo per coprirti di ridicolo. Il partito che fu della Thatcher attraversa la più grave crisi della sua Storia e al momento non sa esattamente come uscirne. All'interno è il caos si, ma su tutto in queste ore, tra le file degli sconfitti, sembra prevalere un senso di rassegnato sfinimento che ti fa desiderare di scappare il più lontano possibile e pensare a tutto meno che alla politica. Eppure non si può. Il nuovo governo di Starmer è già formato, il partito di Farage è riuscito ad intrufolarsi in Parlamento e per quello ancora guidato da Rishi Sunak non c'è via di scampo. Bisogna andare avanti o morire del tutto. Il problema sta nella scelta dei tempi e dei modi. Sunak ha già annunciato le sue dimissioni da leader del partito, ma si è detto disponibile a rimanere in carica fino a che non si troverà un suo sostituto. A dei suoi colleghi tuttavia, il solo immaginarlo ad affrontare Starmer in Parlamento a ruoli invertiti dopo una simile debacle, si rizzano tutti i capelli in testa. Anche perché molti, già convinti che l' anticipazione del voto sia la causa della sconfitta, sono ora infuriati per la decisione dell'ex Premier di elargire onorificenze dell'ultimo minuto ad alcuni dei suoi più fidati collaboratori e alleati, dall'ex vice Oliver Dowden al capo dello staff Liam Booth-Smith. Un leader conservatore a mezzo servizio consentirebbe inoltre al neo eletto Nigel Farage di diventare il principale antagonista di Starmer alla Camera. Una parte del partito teme che se non avremo un nuovo leader entro settembre, questo consentirà a Farage di trasformarsi nel maggior oppositore ha confidato al Guardian un membro del quartier generale conservatore. La fretta però non porta al miglior risultato, cosi la pensano altri membri anziani come David Cameron, George Osborne e Iain Duncan Smith che preferirebbero eleggere il successore di Sunak durante il Congresso generale di ottobre o più tardi a Natale. La corsa alla leadership può iniziare, ma non è detto che debba per forza concludersi alle fine dell'estate - ha spiegato Osborne - perché i candidati vanno testati. Nella lunga lista di quelli che si faranno avanti per prendere il posto di Rishi figurano molti ex ministri che hanno fatto parte dell'ex governo come Stella Braverman, Priti Patel, Robert Jenkins, Kemi Badenoch e Victoria Atkins. Nessuno di loro si è mai trovato all'opposizione - ha sostenuto ancora Osborne - nessuno di loro ha messo alla prova il proprio coraggio. Credo, come lo crede David (Cameron), che prima bisogna vedere come se la cavano all'opposizione. Un politico in questa posizione deve essere un comunicatore. Quanto al pericolo Farage, alcuni vorrebbero riconquistare gli elettori che hanno perso a favore di Reform allineandosi alla sua proposta politica, forse persino unendo le forze.

L'ex Premier Boris Johnson si è detto particolarmente contrario a questa possibilità. Non abbiamo bisogno di assorbire altri partiti - ha scritto dalle colonne del Daily Mail - siamo capaci di una rigenerazione infinita. Lui sicuramente, il partito vedremo.

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