"Un paradosso...": la Meloni smonta così la sinistra

Irritati dalla clamorosa sconfitta alle elezioni, Pd & Co. hanno messo nel mirino la leader di Fratelli d'Italia. La replica è tranchant: "A breve volteremo finalmente pagina"

"Un paradosso...": la Meloni smonta così la sinistra

Le elezioni hanno dato un risultato chiaro, netto, limpido: ha vinto il centrodestra a trazione Giorgia Meloni. Un esito che ha causato parecchi mal di pancia a sinistra: artisti, presunti intellettuali e influencer hanno iniziato a blaterare di rischio fascismo, dittatura. La solita paccottiglia di chi non ha idee per il Paese. E in questi giorni l’assalto alla coalizione formata da FdI, Forza Italia e Lega è aumentato esponenzialmente con il bruciore di stomaco.

Meloni zittisce la sinistra

La sinistra ha iniziato il gioco al massacro ancor prima della formazione del governo e dell’insediamento delle camere. Mentre il Paese deve fare i conti con problemi seri, Pd & Co. hanno dato il via all’arrembaggio contro il centrodestra. Clamoroso – se non ridicolo – il caso di Enrico Letta: dopo aver proposto di cambiare nome al suo partito, il segretario dem ha profetizzato che il nuovo governo non durerà più di tre mesi. Un Divino Otelma dimissionario.

Assalti che non sono piaciuti alla Meloni, impegnata in questi giorni a costruire il nuovo governo. Non conosciamo nemmeno i nomi dei ministri, ma l’esecutivo è già sotto attacco: intollerabile. “Stiamo vivendo un paradosso in cui la sinistra - attualmente al Governo - scende in piazza contro ‘le politiche del governo Meloni’ non ancora formato”, ha esordito la politica capitolina su Instagram: “Comprendo la voglia di protestare dopo anni di esecutivi inconcludenti che ci hanno condotto nell'attuale disastrosa situazione, ma il nostro obiettivo sarà restituire futuro, visione e grandezza all’Italia. A breve volteremo finalmente pagina”. Sinistra colpita e affondata.

Il trionfo alle elezioni – libere e democratiche – consentirà al centrodestra di governare per i prossimi cinque anni, nonostante i

soliti allarmi su presunte derive autoritarie e programmi sfascia-conti. La sinistra urla e non si dà pace contro la Meloni, ma dimentica di aprire bocca per biasimare le parole del ministro francese Boone.

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