Un consiglio dei ministri in notturna, dall'una alle tre, per una manovra giudicata dall'opposizione insufficiente nei fondi stanziati, ancora senza traccia del Mes e del Recovery Fund, ma che comunque porta qualche buona notizia sulle tasse. Non è certo una pace fiscale, quella che su cui insistono da tempo nel centrodestra, soprattutto Forza Italia e Lega, con la riduzione, se non con l'azzeramento, degli arretrati. È piuttosto un sollievo fiscale, una boccata di ossigeno che non ridimensiona i debiti di chi non riesce a pagare le cartelle o le rateizzazioni, ma almeno rimanda l'assillo ancora un po', fino alla fine dell'anno.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, come Silvio Berlusconi sostenitore della pace fiscale, è soddisfatto a metà e formula la proposta del suo partito: «Non basta rinviare tutto a dicembre: si paga il 15% e si torna a lavorare». Mariastella Gelmini (nella foto) rivendica la battaglia degli azzurri: «Il rinvio delle cartelle esattoriale è il minimo sindacale ed è una vittoria di Forza Italia che per mesi l'ha chiesto. La tardiva decisione non è tuttavia sufficiente» dice la capogruppo di Forza Italia alla Camera. Spiega la soddisfazione parziale: «Quelle tasse non vanno pagate, per dare certezze alle aziende, così come per le cartelle si deve pensare ad una soluzione strutturale e provvedere ad una vera pace fiscale». Critiche da Fdi per bocca di Giorgia Meloni: «Una tempesta di nove milioni di cartelle esattoriali è pronta ad abbattersi sulle famiglie e le imprese, piegate da mesi di lockdown e in gravissima crisi di liquidità. Pronti a ripartire anche i pignoramenti di stipendi o pensioni».
Nella linea tradizionale di centrodestra, su proposta del ministro Elena Bonetti di Italia viva, è arrivata la promessa di introdurre da luglio 2021 il cosiddetto Family Act, l'assegno unico per i figli, esteso anche ai lavoratori autonomi e agli incapienti. Per questa posta di bilancio l'anno prossimo sono stati stanziati 3 miliardi di euro. Del sollievo alle famiglie fa parte lo stanziamento per assumere 25mila insegnanti di sostegno, che latitavano ormai da tempo nelle scuole. Una situazione esplosa in tutta la sua gravità con il Covid, proprio come l'insostenibilità della pressione fiscale, in particolare per alcune categorie soffocate dalle cartelle esattoriali ormai impossibili da pagare.
Ma veniamo al dettaglio del decreto legge di proroga delle scadenze fiscali, che su proposta del premier Giuseppe Conte, che ha spinto per attenuare una linea più rigorista, e del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, ha disposto la proroga fino al 31 dicembre 2020 della sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento, del pagamento delle cartelle precedentemente inviate e degli altri atti dell'Agente della Riscossione. È stato prorogato al 31 dicembre anche il periodo in cui la rateizzazione già concesse decadono con il mancato pagamento di 10 rate, anziché 5.
«Nel Dl sulle cartelle esattoriali, il governo ha messo una maxi proroga a favore di Agenzia riscossione di due anni dei termini per notificare le
cartelle non ancora notificate e che decadrebbero a fine anno. Bilancio: mini proroga per i contribuenti; maxi proroga a favore dell'Agenzia riscossione, contro i contribuenti. Bell'affare!», avverte l'azzurro Renato Brunetta.
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