Rifondazione vuole "stanare i fascisti". La Lega: linguaggio terroristico da anni '70

La retromarcia imbarazzata: non era riferito ai politici e ai partiti di oggi

Alcuni attivisti di Rifondazione Comunista Empolese impegnati a manifestare
Alcuni attivisti di Rifondazione Comunista Empolese impegnati a manifestare

Al giorno d'oggi, i corsi di formazione possono rivelarsi fondamentali in più ambiti della nostra quotidianità, iniziando da quello lavorativo. Ragion per cui stiamo assistendo da tempo al proliferare di proposte formative di ogni tipo. Il più assurdo e originale di tutti, perlomeno rimanendo agli ultimi giorni, è stato proposto in Toscana, ad Empoli: un corso sul fascismo e sull'estrema destra che vuole insegnare ai partecipanti a «stanare i fascisti». «Conoscerli per stanarli» è infatti la frase che si leggeva a margine della locandina che pubblicizza l'iniziativa della sezione Empolese-Valdelsa di Rifondazione comunista.

In base a quanto spiegato nel manifesto dalla dirigenza locale del partito, si trattava di cinque incontri da tenersi presso il circolo Lido Bagnoli, per «approfondire storie, personaggi ed esperienze dentro, fuori e ai margini del comunismo, per capire meglio come organizzarsi e lottare oggi. Prendere spunto da studi e fenomeni recenti per ragionare assieme sull'evoluzione del fascismo e dello sfruttamento per combatterli al meglio». Peccato solo che la «postilla», piuttosto equivoca, suonasse alla stregua di un invito alla violenza, riportando alla memoria tempi cupi della Storia d'Italia. E che per questo abbia fatto storcere il naso a tanti.

Un disperato tentativo di guadagnare consensi, in un Comune che pur confermandosi di centrosinistra alle elezioni dello scorso 25 settembre (Pd, Sinistra, +Europa e Impegno civico hanno ottenuto il 40,3%, portando all'elezione di Ilaria Cucchi) sta registrando una preferenza sempre più marcata verso il centrodestra? Fratelli d'Italia si è rivelato il secondo partito più votato con il 20%, per un consenso che supera il 31% includendo Forza Italia, Lega e Noi Moderati. Numeri che certificano come la «rossa» Toscana non sia più così rossa e non è forse un caso che a sinistra stiano furbescamente paventando sempre più spesso lo spauracchio dei «fascisti». A furia di gridare «al lupo» però (soprattutto quando il lupo non c'è) il rischio è quello di perdere credibilità fra gli elettori. E forse anche per questo l'uscita di Rifondazione ha attirato critiche trasversali in un territorio a forte vocazione di sinistra come l'area metropolitana di Firenze. Soprattutto dopo l'intervento di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, che tramite un post su Facebook ha portato la vicenda all'attenzione di una platea più ampia di quella toscana.

«Con tutti i problemi che ci sono in Italia, Rifondazione comunista organizza un corso, nella zona dell'Empolese Valdelsa, per stanare i fascisti - le sue parole - linguaggio terroristico come negli Anni '70. A me pare che questi vivano fuori dal mondo. Non sarebbe meglio pensare alle priorità degli italiani?».

A seguire, la replica dei militanti empolesi di Rifondazione, che hanno precisato di non essersi riferiti a personaggi o a partiti politici attuali. Una precisazione che appare però difficile non leggere alla stregua di una parziale retromarcia.

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