Un mese fa, il 12 giugno alle 9.30 del mattino, si diffondeva la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. Una notizia tragica per la sua famiglia, per gli amici, per i collaboratori, per la nostra comunità di Forza Italia. Per me personalmente un dolore profondissimo. Quel giorno abbiamo perso una guida, un leader, che tutti noi consideravamo un maestro ma anche un amico generoso e affettuoso. Del resto per moltissime altre persone, in Italia e all'Estero, anche fra coloro che non lo hanno mai conosciuto, anche fra coloro che non condividevano le sue posizioni politiche, la notizia della sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo.
Nonostante qualche polemica minore, il lutto nazionale questa volta è stato davvero l'espressione corale di una nazione che si è vista privata del suo leader politico più prestigioso.
Ora, ad un mese di distanza, è ancora difficile per molti di noi superare il senso di vuoto per la mancanza di Silvio Berlusconi. Ma avvertiamo anche la tremenda responsabilità di non vanificare la sua opera, e anzi di rilanciare il suo progetto politico, un progetto lungimirante e orientato al futuro, al quale ha lavorato letteralmente fino alle ultime ore di vita.
Un progetto basato sui principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici, che costituisce la cornice valoriale di Forza Italia. L'unica forza politica capace di fare sintesi di queste grandi tradizioni di pensiero e di tradurle in lavoro politico concreto. L'unica forze capace di svolgere un ruolo, quello del centro moderato, alternativo alla sinistra e alleato ma distinto dalla destra democratica, che è indispensabile in una democrazia liberale ed è essenziale per un centro-destra di governo.
Del resto il centro-destra di governo è stato reso possibile in Italia proprio da Berlusconi e il governo Meloni oggi è la realizzazione compiuta del suo sogno visionario e coraggioso di trent'anni fa. Quindi noi lo sosteniamo in questa legislatura ma anche come prospettiva strategica per gli anni a venire.
Per questo Forza Italia continua e continuerà ad essere indispensabile, per questo le idee di Berlusconi riguardano il futuro e non il passato. Per questo siamo chiamati, in tutta umiltà, a compiere un lavoro fondamentale per il paese.
Dobbiamo farlo tutti insieme, ben consapevoli, io lo sono più di ogni altro, che nessuno può pensare di prendere il posto di Silvio Berlusconi, di ereditarne il carisma, l'autorevolezza, la capacità di parlare agli italiani e di comprenderne i bisogni, le speranze, le paure.
Possiamo però lavorare tutti uniti, con serietà e coerenza, come il nostro leader avrebbe voluto. E abbiamo il dovere assoluto di farlo. Lo dobbiamo alla sua memoria, lo dobbiamo agli italiani che lo aspettano da noi. Non possiamo deluderli.
Dobbiamo continuare le battaglie del nostro leader, caratterizzando con queste la nostra presenza al governo. La battaglia per la riduzione della pressione fiscale, quella contro la burocrazia, quella per una giustizia giusta i fatti di questi giorni confermano quanto sia urgente intervenire, non contro qualcuno, ma per valorizzare la parte sana della magistratura e ampliare le garanzie per i cittadini - quelle per il lavoro dei giovani e per pensioni dignitose per gli anziani.
Quelle per un'Europa protagonista nel mondo, coerenti con il nostro impegno europeista, in nome del quale rappresentiamo orgogliosamente in Italia la maggiore famiglia politica d'Europa, il Partito Popolare. L'appartenenza al Ppe è anzi un elemento costitutivo della nostra identità politica.
Di tutto questo parleremo fra qualche giorno al nostro Consiglio nazionale, consapevoli che il modo migliore per onorare la memoria del nostro fondatore sia quello di guardare al domani,
dell'Italia e di Forza Italia, di lavorare con tutte le nostre forze per costruire un futuro basato sulle sue idee, sui suoi sogni, sulle sue grandi intuizioni per il nostro Paese, il Paese che lui amava, e per l'Europa.
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