Il ritorno del centrodestra. La Lega avanza con Fi e Fdi

La coalizione guadagna al ballottaggio 12 Comuni. Lo studio: Salvini per vincere ha bisogno degli alleati

Il ritorno del centrodestra. La Lega avanza con Fi e Fdi

I ballottaggi di domenica 24 giugno consegnano a Matteo Salvini due messaggi: una crescita costante della Lega, da Nord a Sud, grazie alla capacità di imporre su immigrazione e sicurezza una linea politica di destra all'esecutivo, e la necessità di tenere in vita l'alleanza di centrodestra per vincere e governare nelle amministrazioni locali. Due messaggi da custodire in vista del più importante appuntamento elettorale nel 2020, quando si andrà al voto in 7 Regioni. Il Carroccio guadagna terreno e voti, dalla «rossa» Toscana fino alla Sicilia, ma non diventa un partito autosufficiente per superare centrosinistra e M5S.

Il voto nei 76 Comuni italiani al ballottaggio fissa un limite alla corsa del leader del Carroccio: senza Forza Italia, Fratelli di Italia e le altre liste di estrazione di centrodestra, la crescita di consensi della Lega diventa una scatola vuota. Le vittorie di Massa, Siena, Pisa, Terni, Ivrea, Sarzana, Viterbo, Sondrio, Cinisello Balsamo, Carate Brianza, Bareggio e Seveso arrivano grazie a una coalizione larga e plurale di centrodestra. Un messaggio che Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, subito mette in chiaro: «Senza l'apporto di Forza Italia, dei nostri candidati competenti e come tali riconosciuti dai cittadini la storia oggi sarebbe diversa. Credo che il dato politico che emerge sia chiaro. Gli elettori si riconoscono nella grande coalizione fondata e sostenuta da Silvio Berlusconi e in prospettiva anche a livello nazionale, è il centrodestra unito che potrà governare l'Italia dopo che si sarà esaurita l'attuale anomala esperienza di governo che già mostra le sue contraddizioni e incapacità nel fronteggiare la complessa situazione politica e economica che attraversiamo». Mentre per Mariastella Gelmini, capogruppo degli azzurri a Montecitorio, «Forza Italia è determinante, essenziale per la vittoria della nostra coalizione».

L'ottimo stato di salute del centrodestra è cristallizzato in un'analisi dell'Istituto Cattaneo, che certifica l'avanzata dell'alleanza Berlusconi-Salvini-Meloni. I dati dell'Istituto Cattaneo evidenziano che il centrosinistra controllava 43 comuni su 76 prima del voto, mentre oggi ne controlla soltanto 27. Il centrodestra passa da 21 Comuni a 33 (con una crescita, in termini percentuali, di quasi 20 punti). Mettendo radici salde lungo tutto lo Stivale. Il M5s, che si conferma «macchina da ballottaggio» soprattutto nelle Regioni rosse, registra un bilancio in sostanziale pareggio: 5 erano i Comuni amministrati prima del voto di domenica e 5 sono rimasti anche dopo. Il M5S è anche il partito in grado di crescere di più, nel passaggio tra i due turni, di circa 31 punti percentuali; il che gli concede un evidente e robusto vantaggio competitivo rispetto a tutti i suoi concorrenti.

L'unica nota positiva in base al report dell'Istituto Cattaneo - per il centrosinistra si registra nella fascia costiera dell'Adriatico (Ancona, Teramo) fino alla Puglia. E sarebbe un indicatore dell'involontario mutamento che sta attraversando il Partito democratico, non più dominante al Nord (al di fuori dei grandi centri urbani) e tendenzialmente più competitivo nelle zone dove è meno radicato socialmente e non possiede una tradizionale storia di governo.

Il voto, senza alcun dubbio, premia la scelta della Lega di schiacciare su temi cari al centrodestra, sicurezza, flat tax e lotta immigrazione, l'azione del governo Conte ma suggerisce a Salvini di tenersi stretto gli alleati. Evitando pericolose fughe solitarie.

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