Tremate tremate, gli Hooligans sono tornati. Non hanno aspettato l'esito della partita, i tifosi inglesi, per mettere a ferro e fuoco il centro di Londra. E, all'arrivo del risultato dopo l'ultimo rigore, la disperazione si è unito alla rabbia che per tutto il giorno aveva devastato i dintorni dello stadio.
L'entusiasmo irrefrenabile dei fan della squadra nazionale era infatti salito di ora in ora, a partire dal primo pomeriggio, riversandosi con la forza di uno tsunami nelle piazze della capitale presa d'assalto da migliaia di ragazzi. Liberi dopo mesi di restrizioni, incuranti delle raccomandazioni degli scienziati sui rischi di quella variante Delta che ieri ha fatto contare più di 31mila nuovi contagi, in preda ai fumi di alcool e droghe, si sono assiepati a Leicester Square trasformata per l'occasione in un immondezzaio di bottiglie rotte e rifiuti di vario genere. Scene del genere non si vedevano da qualche decennio, anche se forse lo scenario non era del tutto imprevedibile. Si sa che nessuno sport come il calcio risveglia l'orgoglio nazionale e nel caso del Regno Unito si trattava di un'occasione troppo ghiotta. Le vittorie della squadra di mister Southgate hanno risollevato l'animo sconfitto di una nazione travolta dalla pandemia e anche solo l'ipotesi, poi smentita, di una vittoria agli Europei da parte del Paese della Brexit sembra quasi uno sberleffo doppio al destino. Così forse non ci si deve sorprendere troppo se gli animi si sono surriscaldati al massimo, se la gente è scesa in strada brindando come se tutto si fosse già compiuto, come se l'Inghilterra avesse già vinto.
Dopo ore di baldoria, gli agenti hanno dovuto intervenire in Leicester Square, ma la stessa situazione si è ripresentata alla stazione di King's Cross dove centinaia di tifosi esaltati hanno lanciato fumogeni e bottiglie di birre costringendo le autorità ad ordinare la chiusura degli ingressi della metropolitana. Metro bloccata anche a Wembley dove gli agenti sono stati costretti ad un corpo a corpo con un gruppo di scalmanati. Centinaia di tifosi privi di biglietto hanno preso d'assalto lo stadio tentando di entrare ugualmente. Molti ce l'hanno fatta passando attraverso gli ingressi riservati ai disabili rimasti aperti e privi di controlli adeguati. Gli agenti della sicurezza sono intervenuti per arginare l'assalto e dopo un decina di minuti un portavoce ha dichiarato che tutti i sistemi di emergenza erano stati attivati e l'incidente era ormai archiviato. Alcuni testimoni hanno però fatto rilevare un'imbarazzante carenza di agenti, inadeguata alla portata di un simile evento.
E mentre la birra scorreva a fiumi dovunque, mentre i pub registravano il tutto esaurito in ogni quartiere londinese, si moltiplicavano anche gli inviti alla calma da parte delle autorità locali già avvertite di alcune minacce ed aggressioni nei confronti dei tifosi italiani. In città un gruppo di fan britannici aveva fatto a pezzi la bandiera tricolore, i ristoranti e i locali italiani pronti ad accogliere i loro connazionali hanno temuto di dover abbassare la serranda prima del fischio d'inizio.
Sui social si rincorrevano le raccomandazioni di non indossare nulla d'italiano dopo che nel pomeriggio un gruppo di ragazzi era stato aggredito solo perché avevano un logo nazionale sulle magliette. Purtroppo, nel giorno della festa dello sport, la tifoseria inglese ha mostrato il suo lato peggiore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.