Il ritorno dell'Italia in giallo: caffè al tavolo e a cena fuori. Promossi i mezzi pubblici

Un caffè finalmente seduti al tavolino del bar

Il ritorno dell'Italia in giallo: caffè al tavolo e a cena fuori. Promossi i mezzi pubblici

Un caffè finalmente seduti al tavolino del bar. La cartolina di una Italia tornata gialla è tutta qui. Fuori, a volte anche a dispetto delle temperature e sperando nella clemenza del tempo perchè in caso di pioggia le regole sono chiare: dentro comunque non si può entrare. Dal 1° giugno invece, sempre in zona gialla, bar e ristoranti potranno aprire anche negli spazi al chiuso, ma solo dalle 5 alle 18. L'Italia che riapre e che ha voglia di uscire, di incontrarsi: sono 47 milioni le persone tornate a godere di maggiore libertà. Dopo un'apnea durata oltre 40 giorni, addirittura sei mesi dopo se si parla di cene fuori. A fare eccezione l'Alto Adige dove si mangia anche all'interno con il Corona-Pass, libero accesso a bar e ristoranti. Secondo un'analisi della Coldiretti sugli effetti dell'entrata in vigore del decreto anti-Covid dal 26 aprile sono «quasi 140mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi con attività di ristorazione all'aperto presenti nelle regioni gialle dove è tornato il servizio al tavolo all'esterno». L'Italia ha voglia di riaprire e di ripartire. A Milano da Cova, storico locale, si sono riaffacciati anche i primi turisti nei dehors. A Roma al bar Vanni caffè e cappuccino sono stati per i primi clienti al ritmo della musica anni '60. E sempre nella Capitale, secondo la stima del presidente della Fiepe-Confesercenti locale, Claudio Pica, tra Roma e il resto del Lazio «circa l'88% di bar e ristoranti sono aperti e si dovrebbe arrivare al 95 per cento nel weekend». Per Pica «c'è un discreto flusso di clienti sia in centro che in periferia». E nel famoso caffè Zanarini di Bologna, le prime colazioni sono state scandite anche dai selfie dei calciatori della squadra cittadina. «Stasera, nel primo giorno di zona gialla, andrò a cena fuori e tornerò a casa entro le 22. Ma lo farò pensando, comunque, che sia un'ingiustizia» ha commentato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. A Napoli, invece, dopo due mesi di chiusura, il primo caffè al tavolo è stata una bella sensazione per molti clienti mentre fervono i preparativi per le riaperture dei ristoranti, soprattutto sul lungomare dove gli spazi esterni sono i più numerosi della città. Ma non solo, con il ritorno della Campania in zona gialla, anche la Reggia di Caserta ha riaperto le porte al pubblico, «Bellissimo rivedere visitatori», ha detto la direttrice Tiziana Maffei. Alle 13.00, i visitatori erano già 425, ma le chiusure di questi mesi hanno lasciato strascichi.

Si torna anche sui mezzi pubblici per rientrare finalmente a scuola, tornano ad aprire anche le sale cinematografiche, i luoghi di cultura - capienza limitata al 50 per cento con posti pre-assegnati dai musei ai cinema, dai teatri alle mostre, dai campi destinati a ospitare gli sport all'aperto agli stabilimenti balneari (con quasi tre settimane di anticipo rispetto alla data della quale si era parlato inizialmente). «La prima giornata, soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico, ha retto molto bene a parte alcuni piccolissimi problemi. Quindi la cosa è stata sicuramente positiva», ha detto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana.

Quanto al rientro a scuola, Fontana ha spiegato che «lo scaglionamento è uno dei sistemi» per evitare di intasare i mezzi pubblici, «perchè altrimenti non è compatibile il numero delle persone che rientra a scuola con il 50%» della capienza sui mezzi pubblici. «Oggi - ha concluso - questo sistema è andato bene». Un passo alla volta si spera, sempre in avanti.

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