Rivoluzione Scervino: il classico è punk-rock

Cuissard e humour per Elisabetta Franchi, bouclè e abitini da Luisa Spagnoli

Lucia Serlenga

I sognatori immaginano, i visionari costruiscono, i designer creano nuove categorie di iperbolica bellezza. «Partendo dallo streetwear e approdando alla couture, ho rivoluzionato il mondo dei classici» rivela Ermanno Scervino prima di far sfilare una collezione dove emerge l'incanto di un classico intelligente quanto immortale. Perché rivisto con quell'attitudine giovane di una ragazza di oggi capace di sparigliare le carte del già visto con una maglia preziosa ricamata a mano e spesso a macro intarsi argyle da indossare sul cappotto di cashmere color cammello o su una lunga gonna di tulle. Il paltò di taglio maschile, del resto, è un filo conduttore che si posa con indubbia sicurezza sugli abiti di pizzo Chantilly mentre i nuovi tailleur pantalone esplodono nei tartan di sapore punk-rock. Colpo magistrale anche nel finale con gli abiti fiore costruiti inanellando rouche d'organza all'uncinetto: un savoir faire autenticamente fiorentino. La nuova visione di Salvatore Ferragamo passa attraverso gli occhi dei due direttori creativi: Paul Andrew (al debutto nella donna) e Guillaume Meilland per l'uomo.

Insieme offrono un'idea di stile lussuoso, essenziale e al tempo stesso confortevole. In primissimo piano la qualità dei materiali, un tratto fondamentale del dna della maison. Così intorno a una suggestiva cartella colori giocata fra rossi merlot e verdi pappagallo si animano, nelle proposte donna, pezzi sensazionali che sarebbero piciuti a Katharine Hepburn come i cappotti in vitello con fodera di cashmere, i bellissimi trench foderati di seta con i foulard di archivio, i magnifici stivali in shearling merino o in struzzo e la nuova «The Studio Bag» in cocco o in struzzo. Indimenticabili il trench in suede color cielo e tutti gli chemisier di seta con stampe d'archivio. Oggetti capaci di valorizzare bellezze fuori dai soliti canoni come Monica Vitti che ispira la collezione di Elisabetta Franchi. Classe, intelligenza e sense of humour producono infatti una sensualità tutta nuova da vestire con gonne mini e maxi maglioni, giacche over in tessuti tramati e sensuali chemisier che si aprono su altissimi stivali cuissard. Bellissime le pellicce e tutti gli accessori, borse comprese, tutti in materiali eco. Del resto la signora è animalista convinta e agguerrita al punto da aver acquistato giorni fa annunci sui quotidiani per dar voce ai tanti cani randagi avvelenati nelle nostre regioni del Sud. Donne sempre più forti, quindi, che lo stile italiano è capace di valorizzare. «Ci muoviamo fra sensualità e praticità» dichiara Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato della Luisa Spagnoli presentando il guardaroba di una donna cosmopolita giocato fra elementi maschili e femminili.

Fra tailleur gessati e lunghi gilet tweed bouclé, abitini passepartout in seta, non passa inosservato il grande ritorno della stampa animalier declinata nella deliziosa pelliccia di capra prodotta in limited edition, nelle camicie con fiocco e nel cappello alla Florinda Bolkan.

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