M5S, nasce la fronda anti Raggi. E lei: "Chi polemizza vada via"

Nasce una fronda interna anti-Raggi capitanata dall'assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, e capace di far perdere la maggioranza alla sindaca pentastellata: "Svolta o andiamo a sbattere"

M5S, nasce la fronda anti Raggi. E lei: "Chi polemizza vada via"

Il caos del Movimento 5 Stelle a Roma non si placa. E adesso nasce pure una fronda interna anti Raggi capitanata dall'assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, e capace di far perdere la maggioranza alla sindaca pentastellata. Che dalla sua pagina Facebook risponde piccata: "Stiamo tutti lavorando per questa città , dal sindaco fino al consigliere municipale. A tutti i componenti della mia squadra di consiglieri e di giunta dico infatti di non distrarsi dal lavoro alimentando sterili polemiche - ha continuato Virginia Raggi - chi preferisce polemizzare si mette da solo fuori dalla squadra".

La fronda anti Raggi

"Qui serve una svolta, continuando così andiamo a sbattere. Va a sbattere tutta la città", avrebbe detto Mazzillo secondo quanto riportato da Repubblica. Mazzillo tuona soprattutto contro la giunta: "Le decisioni sono adottate centralmente, senza alcun confronto con l’assemblea che spesso e volentieri viene tenuta all’oscuro. Molti assessori non hanno alcun rapporto con gli eletti". Ma l'assessore punta anche il dito contro Beppe Grillo e Davide Casaleggio. "Francamente non si capisce perché si senta il bisogno di affidare certi incarichi delicati a persone che non conoscono Roma, come se in questa città non fossero reperibili determinate competenze", tuona ancora Mazzillo. Che aggiunge: "Prima non si facevano le gare. Adesso invece sono bandite regolarmente, peccato solo che spesso non si riesca ad aggiudicarle perché i commissari si ammalano all'improvviso. Nessuno si vuole assumere responsabilità. Ho dovuto richiamare la nostra compagnia assicurativa, la Adir, che l'altro giorno mi ha comunicato la decisione di non voler più dare copertura ai dirigenti del Comune. Che così hanno comprensibili difficoltà a esporsi".

Lo scontro sull'Atac

"La situazione in cui si trova Atac era ed è grave, ma non ci siamo fatti spaventare dalle difficoltà e siamo andati avanti". Il passo indietro di Bruno Rota ha fatto implodre il sistema grillino e messo in seri guai la Raggi. "Sono andato via perché pagavo un prezzo personale troppo alto, avevo dei rischi anche personali - ha dichiarato oggi il manager che si era occupato con successo dell'Atm a Milano - sono incensurato, voglio restare tale". L'ex dg ha svelato l'esistenza di segnalazioni e strane pressioni da parte del grillino Enrico Stefano. Un'accusa che ha sollevato l'indignazione bipartisan nei confronti della Raggi. "Nessuno del Movimento 5 Stelle ha mai fatto raccomandazioni per amici, amici degli amici o parenti - ha replicato il sindaco su Facebook - Stefàno si è sentito diffamato dalle affermazioni di Rota, riprese poi dal Pd, e lo ha querelato. L'unico messaggio che Stefano ci ha detto di aver mandato all'ex Dg riguarda la segnalazione di una azienda di bigliettazione con tecnologie innovative. Nient'altro, e per la massima trasparenza lo pubblicherà sulla sua pagina Facebook". Poi la Raggi ha aggiunto: "Se a qualcuno risultano altre circostanze come raccomandazioni, pressioni o richieste gradiremmo che fossero pubblicate immediatamente per poter prendere immediati provvedimenti. Qui non facciamo sconti a nessuno. Come sempre andremo avanti.

Le polemiche create dai giornali sono l'ultimo dei nostri interessi, ma se il segretario del Pd ci diffama è un'altra storia: Matteo Renzi sarà querelato e dovrà rendere conto delle sue parole. Adesso andremo avanti con Atac per garantire alla città un sistema di trasporti degno di una capitale europea. Sarà dura, ma ce la faremo - ha concluso - stateci vicino".

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