Roma, il capo della gang: "A 15 anni macinavo soldi 5mila euro a settimana"

Federico e Manfredi intercettati dalla mobile. Spaventavano con punizioni esemplari

«A 15 anni ero ricco come un re, incassavo cinquemila euro a settimana».

Ha 19 anni il capo della gang che imperversava tra Grottaferrata e Vigna Clara. Una banda che si occupava di spaccio ed era diventata l'incubo a Roma degli altri minorenni, tanto che tre giorni fa due maggiorenni sono stati arrestati e altri quattro indagati. Federico C., allora liceale dello scientifico, era al vertice dei bulli e dovrà rispondere di stalking, rapina, minacce, tentata estorsione e spaccio, anche davanti al Tribunale dei minori. La fotocamera documenta i pestaggi di cui si rendeva protagonista insieme a Manfredi Morra, 19 anni, liceale, pure lui arrestato.

A un quindicenne i due hanno puntato un coltello alla gola insieme a tre complici, Tommaso Gesua Sive Salvadori, 21 anni, Catalin D., 18 anni, e Attila Cavaliere, 21 anni, indagati, ma non arrestati.

«Ho ammazzato tanta gente qua, se non mi porti i soldi, la prossima volta ti ci butto», era il calibro delle minacce. «C'avevo 15 anni - dice intercettato Federico, il 6 giugno del 2022, poco prima di essere arrestato su richiesta della procura di Velletri -. Ti giuro guarda che tempi. Sembravamo i re, io Alin e Manfredi. A quei tempi se ne facevano 5, 6 mila euro a settimana. Non era male, eh?».

La banda, che aveva la sede in un box di cui Manfredi era proprietario, deve rispondere di diversi episodi di violenza. «Scopo della gang - osserva la squadra mobile - era attraverso azioni e punizioni esemplari nei confronti dei soggetti più vulnerabili () creare timore nelle vittime con la forza intimidatoria del gruppo». Federico era al centro dello spaccio e reclutava i coetanei.

Il 10 ottobre 2021 i criminali avrebbero aggredito due ragazzi, colpevoli a loro dire di aver svelato agli amici i traffici di Manfredi dopo aver comprato hashish. I bulli vogliono 1500 euro per dimenticare la cosa o che si spacci per loro. Ma i ragazzini si rifiutano. «Se esce la notizia che state qui al Vallone, muori», dice allora il capo a uno dei due, mentre Manfredi gli punta un coltello alla gola e lo colpisce con calci e pugni. Poi tocca a Federico che non smette fino a che l'amico non gli fa notare che la vittima ha «la faccia deforme». Ma non contento prende l'altro ragazzo e lo fa penzolare su un burrone: «Qui c'ho ammazzato tanta gente».

Sono sette i video trovati dagli inquirenti sulle aggressioni ai due minorenni al Vallone, la radura vicino a Grottaferrata. Manfredi era della stessa pasta di Federico e nell'aprile 2022 è stato sorpreso a spacciare a Corso Francia, non distante dalla sua abitazione dove gli investigatori hanno trovato anche un contasoldi, hashish, tirapugni e un teaser.

In una intercettazione appare evidente come Federico si occupasse anche di proteggere e aiutare gli altri. All'ex ragazza di Tommaso, uno degli indagati che si trovava in difficoltà economica promette: «Lo faccio lavorà un pochetto a Tommaso, perché deve fare i soldi».

«Io è da quando sono bambino che macino soldi - aggiunge -. Tommaso non è da tanto che lavora, saranno 4 o 5 anni.

In quel periodo lavorava per me, andava forte. Lo trattavo bene a Tommaso. Quelli erano tempi. Io avevo 15 anni, lui due di più. I soldi giravano a Frascati. A Tommaso gli davo 500 euro a settimana. Alla fine del mese, erano 2.500 euro. Guadagnava bene con me».

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