“È in corso un andazzo balordo, e per balordo intendo una persona che cammina senza sapere dove va, si fermino un momento a riflettere su quello che fanno, respirino profondo e soprattutto pensino al significato delle parole straniere che usano, non dimenticando che possono provocare un guasto sociale. In Italia si deve avere il coraggio di dire no al provincialismo linguistico”. A scagliarsi contro il nuovo logo di Roma, uno scudo rosso con la scritta RoMe&You, voluto dalla giunta di Ignazio Marino, è Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca.
“Credo – continua Sabatini - che nel ricorso, anzi all’abuso, nella comunicazione pubblica di tante parole inglesi, quasi sempre superflue, ci sia mancanza di un’attenta riflessione. Il ricorso a parole inglesi nella lingua italiana è accettabile quando manca nel nostro idioma un concetto simile a quello straniero. Altrimenti l’anglismo diventa superfluo”. L’invettiva contro il “logo relazionale” che fortunatamente non prenderà il posto di quello istituzionale ma sarà usato solo a fini commerciali è destato scandalo tra i romani. In periodo di tagli spendere ventimila euro per un nuovo logo che al posto della corona ha delle pallette colorate pare eccessivo.
Oltre a questo, come sottolineato dall’Accademia linguistica, l’uso inopportuno dell’inglese fa perdere a Roma qualsiasi riferimento storico e culturale. Contro il nuovo logo si sono schierate le opposizioni con Forza Italia che chiede a Marino un passo indietro e con Fratelli d’Italia che propone un referendum online.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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