"Sì" alla riforma: favorevoli 7 su 10

Il sondaggio "Tecnè" sulla magistratura

"Sì" alla riforma: favorevoli 7 su 10
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Circola con soddisfazione nei palazzi del governo un sondaggio di Tecné, commissionato da Giornale Radio, secondo cui se oggi si svolgesse il referendum sulla separazione delle carriere, il 68% degli intervistati voterebbe a favore della riforma e il 32% contro. Una maggioranza schiacciante che rassicura Palazzo Chigi, nella convinzione che la fase di sfiducia dei cittadini nei confronti della magistratura spingerà molti a sostenere la battaglia dell'esecutivo. Tanto che, sul rapporto governo-toghe, per il 42% degli interpellati l'esecutivo ispira più fiducia rispetto alla magistratura, e il 39% la pensa in maniera opposta. Sul tema gli italiani sono divisi. Per il 48% una parte della magistratura è politicizzata, per il 38% no. Alla domanda se una parte della magistratura usi il proprio potere in modo improprio per condizionare le scelte del governo, il 44% ha risposto di sì, il 40% di no.

La riforma prevede, oltre alla separazione delle carriere tra pm e giudici, anche due Csm distinti. Con la novità dei componenti estratti a sorte, un modo, nelle intenzioni del governo, per superare le storture del correntismo. Infine, sugli illeciti dei magistrati è prevista l'istituzione di un'Alta Corte disciplinare. Il ddl ora è in Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, e nell'elenco delle persone che maggioranza e opposizione hanno chiesto di da sentire in audizione, ci sono tra gli altri l'ex pm di mani pulite Antonio Di Pietro, l'ex Guardasigilli Claudio Martelli, Giuseppe Santalucia, ex presidente dell'Anm, Luciano Violante, l'ex magistrato Armando Spataro. Il tutto mentre alla Camera è aperto un altro fronte che infiamma lo scontro con le toghe: è arrivata in commissione giustizia la riforma che dà una stretta alle intercettazioni.

Prevede cioè limiti più stringenti al loro utilizzo da parte delle Procure: massimo 45 giorni salvo i reati di mafia e terrorismo. Unico caso di proroga, «qualora emergano elementi specifici e concreti» che dovranno comunque «essere oggetto di espressa motivazione».

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