Anche alla Camera Draghi incassa il sì alla risoluzione di maggioranza, ma la notizia è il via libera dell'Aula alla risoluzione targata Fdi sulle comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo al via oggi. Una risoluzione non tenera con la posizione di compromesso della maggioranza, e che la stessa leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, non credeva passasse al vaglio di Montecitorio dopo che martedì, a Palazzo Madama, era stata respinta. «Abbiamo depositato una risoluzione che offre una posizione chiara per rafforzare l'Italia nel contesto internazionale», ha spiegato la presidente di Fdi nel suo intervento, «non la voterete, per carità, però almeno gli italiani sapranno ancora una volta cosa avrebbe fatto un governo forte, libero e senza condizionamenti al ribasso». E invece il governo ieri si è rimesso all'Aula, che ha approvato grazie all'astensione della maggioranza con 47 voti favorevoli, 22 contrari e 388 astenuti.
La risoluzione di Fdi, firmata dal capogruppo Francesco Lollobrigida, chiede al governo di impegnarsi per l'istituzione di un fondo, da finanziare «con risorse europee e delle nazioni alleate, volto a compensare i danni economici subiti dai singoli Stati conseguenti la crisi degli approvvigionamenti in atto», di «sollecitare la necessità di fissare un tetto al prezzo dei prodotti energetici nell'ambito dell'Unione e di istituire una centrale unica europea per l'acquisto del gas» e di promuovere «un piano straordinario dell'Unione europea per l'autosufficienza alimentare del continente europeo», e il documento inoltre chiede all'esecutivo di «garantire la piena applicazione delle premesse e degli impegni approvati dal Senato della Repubblica con la risoluzione n. 00208 e dalla Camera dei Deputati con la risoluzione n. 00207 in sostegno alla resistenza del Popolo Ucraino al fine di ottenere al più presto una pace giusta». Rifacendosi, dunque, al sì di Senato e Camera agli atti - votati anche da Fdi - che a inizio marzo davano il via libera alla «cessione di apparati e strumenti militari che consentano all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione».
Esulta Giorgia Meloni: «Grazie a Fdi - spiega - l'Italia si presenterà al Consiglio europeo con una linea chiara di politica internazionale», ossia «pieno sostegno all'Ucraina» e «un impegno preciso per istituire un fondo di compensazione per gli Stati più colpiti economicamente dalle sanzioni». «La nostra risoluzione - conclude la leader - ha colmato le lacune del debole testo elaborato dalla maggioranza, nel tentativo di mettere insieme le contrastanti posizioni dei partiti di governo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.