Nove proposte di legge (anzi dieci contando quella avanzata dal Cnel) per dire sì all'oblio oncologico. Raramente si è registrata una simile compattezza. Tanto che il risultato del voto che oggi esprimerà l'emiciclo di Montecitorio appare scontato. Stiamo parlando della legge che renderà possibile l'oblio oncologico.
Una «battaglia di civiltà» la definisce la deputata azzurra Patrizia Marrocco, prima firmataria di una di queste proposte. «L'avevo già presentata nella scorsa legislatura - racconta la parlamentare di Forza Italia - durante il governo Draghi. Poi non c'è stato tempo per portarla a termine». «Ecco perché - aggiunge - la prima cosa che ho fatto dopo essere stata rieletta è stata quella di ripresentarla». E il suo gesto è stato emulato da ben otto forze politiche presenti in Parlamento. Cui si è aggiunta anche quella avanzata dal Cnel.
Si parla di ripristinare dei diritti. Come quello di accendere un mutuo, usufruire di un finanziamento per comprare una macchina, o quello di adottare un bambino. Già, perché le persone che sono uscite dal tunnel di un tumore finora vengono registrate in una sorta di registro che impedisce loro di tornare ad avere una vita piena sotto tutti i punti di vista.
La legge - ricorda la Marrocco - è già realtà in altri sei Paesi della Comunità europea. «Quella che la Camera oggi voterà - spiega - offre garanzie maggiori. Gli articoli 3 e 4 parlano infatti della possibilità di reinserimento sul posto di lavoro, della facoltà di partecipare ai concorsi pubblici e alle coppie di adottare».
Quando la proposta diventerà legge gli ex pazienti oncologici avranno la possibilità di cancellare dalle cartelle cliniche questo «stigma» per tornare, finalmente a una vita piena, passati dieci anni dalla guarigione (se maggiori di 21 anni, altrimenti 5).
«Ringrazio
il presidente del Consiglio Giorgia Meloni - conclude Marrocco - che ha mostrato grande sensibilità e attenzione alla proposta di legge sull'oblio oncologico, chiedendo al Parlamento un'accelerazione su questa nostra proposta».
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