Salario minimo orario, in arrivo per 3 milioni di lavoratori

Lo annuncia il M5S in un posto sul blog delle Stelle

Salario minimo orario, in arrivo per 3 milioni di lavoratori

Il Salario minimo orario è in arrivo. Lo promette il Movimento 5 Stelle attraverso un post dal blog delle stelle: "Stiamo ultimando i lavori sulla nostra proposta di legge sul Salario Minimo Orario, in discussione al Senato. Si tratta di una misura di civiltà che coinvolgerà un numero considerevole di lavoratori, circa 3 milioni secondo l’Istat".

Si tratta di una scelta politica diretta, forse, la rilancio del Movimento dopo i risultati deludendi dell'ultima tornata elettorale ma a fare da contraltare potrebbe esserci proprio il partner di governo, la lega di Matteo Salvini, non contraria a questo provvedimento ma che mantiene una posizione intermedia dato che il salario minimo dovrebbe essere garantito dalle imprese che però potrebbero non accogliere con tanta facilità la misura a patto che prima non si riducano le tasse nei loro confronti.

Anche i sindacati non si sono mai mostrati particolarmente propensi verso questa scelta preferendogli, piuttosto, una forma di contrattazione che vada ad incidere direttamente sul Ccnl di appartenenza. Su questo punto i pentastellati hanno precisato che "il salario minimo orario è un tetto sotto il quale nessuna contrattazione sindacale potrà scendere, e nella nostra proposta di legge si prevede naturalmente che questo salario orario crescerà di anno in anno adeguandosi al costo della vita".

Andando ai numeri, secondo i dati dell’Istat il salario minimo, con il trattamento previsto, porterebbe una crescita media di 1.073 euro l’anno per circa 3 milioni di lavoratori, ma con un costo a carico delle imprese che non dovrebbe essere inferiore ai 3,2 miliardi (anche se dalle associazioni datoriali si parla di 4 miliardi). "Tre milioni di lavoratori sono il 21% del totale - ricordano i pentastellati - con il Salario Minimo Orario questi lavoratori, insieme alle loro famiglie, inizieranno a vedersi garantito il diritto ad una retribuzione dignitosa". Pertanto non si tratterebbe solo di una misura di giustizia sociale ma anche di un provvedimento macroeconomico considerando che "confermato dalla scienza economica che i Paesi con minori diseguaglianze crescono più velocemente, anche perchè salari più alti spingerebbero in alto i consumi e la domanda interna, con grande beneficio per il commercio al dettaglio e le nostre piccole medie imprese".

Infine la nota conclude con una sorta di promemoria verso gli elettori delusi che non hanno pù sostenuto il M5S: "il 2018 è stato l’anno del Decreto Dignità, che ha restituito valore alla stabilità contrattuale, il 2019 è stato l’anno del Reddito

di cittadinanza, che ha posto un argine al fenomeno dilagante della povertà e dell’esclusione sociale,prima del 2020 porteremo a casa anche il Salario Minimo Orario, il terzo pilastro della nostra politica sociale".

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