Il Salone sfida i dazi

A Milano la rassegna internazionale del Mobile con oltre 2mila espositori. Preoccupazione per le misure Usa. Si cercano opportunità su altri mercati

Il Salone sfida i dazi
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Sono numeri impressionanti quelli della 63esima edizione del Salone del Mobile che aprirà battenti sotto le vele di Fuksas dall'8 al 13 aprile. Negli oltre 169mila metri quadrati di superficie espositiva sold out, il Salone è pronto ad accogliere 2.103 espositori, di cui 168 brand presenti per la prima volta (68% dall'estero) e 91 di ritorno (55% dall'estero), 306 gli espositori ad Euroluce, con una presenza internazionale sempre più consistente.

Nella top ten dei Paesi di provenienza figurano Spagna, Portogallo, Belgio, Germania, Brasile, Francia, Romania, Turchia, Olanda e Thailandia. Quest'anno la promozione della fiera internazionale del design si è concentrata sulla «conquista» di nuovi mercati, a fronte della crisi internazionale e della politica estera americana.

Per la presidente Maria Porro i dazi «sono una grande preoccupazione che rischia di erodere maggiormente la competitività dell'arredo italiano, ma anche europeo. In tutto questo il Made in Italy è un valore, il Made in Europe deve essere una garanzia di qualità». In risposta alla politica Usa, «ci aspettiamo che le istituzioni preposte facciano tutto il necessario per proteggere una produzione che rispecchia i più alti standard al mondo». Porro sottolinea che «per il mercato americano, che aveva segnato un +2% ed è nella top five dei mercati per il settore dell'arredamento, ora c'è questa preoccupazione. Il Salone reagisce cercando di raggiungere mercati che prima non venivano toccati e di costruire delle opportunità in altri luoghi. Davanti a questa minaccia abbiamo reagito prontamente, lo stesso stanno facendo le aziende». Attesi 300mila visitatori, ma per la presidente Porro «il punto di forza della manifestazione è il suo pubblico qualificato da 150 Paesi, che ne determina il successo con un impatto che si estende lungo tutta la catena del valore».

I dazi sono «una spada di Damocle che abbiamo sulla testa e non sappiamo ancora se saranno applicati, in che misura e chi colpiranno. Ad esempio, nel nostro settore già il fatto dell'acciaio ci sta colpendo in parte» ha spiegato il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin. Feltrin ha evidenziato che «tutti i prodotti esportati devono essere identificati, comprese le parti d'acciaio, e ciò rende tutto complicato. Anche le dogane devono controllare, quindi noi dobbiamo evidenziare tutte le componenti e questo rallenta un po' tutto. A questo si aggiunge una domanda interna che stenta a riprendersi.

Motivi per cui - ha concluso -, la 63a edizione del Salone del Mobile sarà ancor di più un potente strumento di politica industriale e un apripista verso mercati emergenti».

Spazio anche ai giovani talenti, con il Salone Satellite, fresco del 25esimo anniversario, che mette in mostra le creazioni di 700 studenti delle scuole e università di design di tutto il mondo.

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