Il salva banche è lo specchio dell'incapacità del governo

La politica economica di Renzi è fallimentare. L'esecutivo si è svegliato troppo tardi portando in sofferenza il sistema bancario. E si rischia l'effetto panico agli sportelli

Il salva banche è lo specchio dell'incapacità del governo

D i tegola in tegola, di banca in banca. Lo stesso sistema mediatico e di potere che ha portato Matteo Renzi a palazzo Chigi dopo meno di due anni già lo sta affossando. La sua stella si sta offuscando prima del previsto. Ormai tutto quello che fa suona finto, falso, strumentale. Fuori dalla realtà. Ormai la sua narrazione viene da tutti percepita come insopportabile, lugubre propaganda. La gente adesso gli chiede il conto, e non sopporta più di essere presa in giro. Nella incredibile vicenda delle quattro banche fallite e malamente «salvate», su una sola cosa Renzi ha ragione (anche se nessuno ormai gli crede): bisogna fare chiarezza. Ma questa richiesta di chiarezza l'ha fatta prima, con uno scatto d'orgoglio, il Parlamento, proponendo l'istituzione di una Commissione di inchiesta non solo sul sistema bancario italiano, ma anche e soprattutto sul sistema che vigila su di esso.L'obiettivo è fare chiarezza su chi ha sbagliato: 1) nelle quattro banche coinvolte, vale a dire amministratori e responsabili di vari livelli, che hanno venduto titoli inadeguati; 2) in Banca d'Italia, che è la responsabile della vigilanza sull'operato degli istituti che hanno emesso i titoli ora diventati carta straccia; 3) in Consob, che è responsabile della correttezza dei prospetti informativi dei prodotti finanziari offerti ai risparmiatori; 4) nel governo, alla luce degli interessi e dei conflitti di interesse in esso presenti. Così facendo Renzi scoprirà davvero la verità, e cioè che gli errori di politica economica che hanno portato il sistema bancario italiano, una volta solido, alla condizione in cui versa oggi vengono da lontano. Dal governo Monti e dall'aver accettato l'egemonia tedesca nella soluzione della crisi del debito in Europa e la demenziale strategia del sangue, sudore e lacrime che ne è derivata. Aver subito passivamente l'imbroglio dello spread con conseguente colpo di Stato contro un governo legittimo, democraticamente eletto, ha distrutto in un colpo solo non soltanto il sistema delle imprese italiane, ma conseguentemente anche il sistema bancario.Vediamo, allora, com'è andata, dalla A alla Z. Dallo scoppio dei mutui subprime negli Stati Uniti, che ha portato al fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre 2008, al fallimento e relativo salvataggio (?) delle quattro banche italiane. A. Il 3 ottobre 2008, sotto la presidenza di George Bush e su iniziativa dell'allora segretario al Tesoro americano, Henry Paulson, gli Stati Uniti approvano il troubled assets relief program (Tarp), che contiene lo stanziamento di 700 miliardi di dollari volti a depurare i bilanci delle banche statunitensi dai titoli cosiddetti «tossici». B. Mercoledì 8 ottobre 2008, l'allora governo Berlusconi vara l'istituzione di un Fondo di 20 miliardi di euro finalizzati alla ricapitalizzazione delle banche italiane, qualora ve ne fosse stato bisogno. Fondo mai utilizzato: è bastata l'approvazione in Consiglio dei ministri per tranquillizzare gli italiani ed evitare la corsa agli sportelli. C. Il provvedimento italiano viene tanto apprezzato che due giorni dopo il governo di Gordon Brown vara un atto simile per le banche inglesi, per un importo pari a 50 miliardi di sterline, poi elevato a 100 miliardi. D. Nei giorni che seguono, anche il governo americano, il cui primo intervento per salvare i propri istituti di credito non aveva ben funzionato, rielabora il troubled assets relief program alla luce di quanto fatto in Italia e in Inghilterra. A conferma dell'efficacia del provvedimento. Fino a quel momento, il sistema bancario italiano, come detto da tanti e in svariate occasioni, era ancora solido. E. Per tutto il 2009 e il 2010 gli indicatori macroeconomici del nostro paese erano ancora positivi. F. Arriva il 2011, quella maledetta estate e quel maledetto autunno in cui caschiamo tutti nel grande imbroglio dello spread. In quei mesi la speculazione finanziaria prende di mira i debiti sovrani degli Stati dell'area euro considerati più fragili, inclusa l'Italia. Inizia un periodo di grande tensione sui mercati che si traduce, a partire dal 2012, in una profonda recessione economica, aggravata dalle misure varate in quei mesi, a partire dal decreto cosiddetto «Salva Italia» del 6 dicembre 2011, dal governo Monti. La crisi attuale deriva dalle misure di politica economica sbagliate adottate con il governo Monti. G. Per far fronte a questa condizione di grave difficoltà per le banche, gli istituti hanno chiesto ai propri azionisti di procedere a grossi aumenti di capitale. Non tutte ce l'hanno fatta, ed è da lì che deriva il fallimento delle quattro banche. Qui comincia la seconda parte della storia. H. Tutto nasce dalla necessità di offrire tutela al cosiddetto «risparmiatore inconsapevole», vale a dire colui che non ha facile accesso alle informazioni necessarie per valutare lo stato di salute dei soggetti cui affida il proprio risparmio. Quello citato/accusato dal ministro Padoan nella sua scandalosa, ridicola, inutile audizione in Commissione Bilancio della Camera deideputati di venerdì 11 dicembre 2015. A tal fine, nel 1987 viene costituito il «Fondo interbancario di tutela dei depositi» (Fitd), che garantisce conti correnti e depositi fino a 100.000 euro. Nota bene: il Fondo non garantisce le obbligazioni, le azioni e i titoli di Stato. Il Fondo interviene nei casi di banche in liquidazione coatta amministrativa o di amministrazione straordinaria, e gli interventi sono subordinati all'autorizzazione della Banca d'Italia. I. Con il decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180 è stata data attuazione alla direttiva 2014/59/UE (cosiddetta Brrd, Bank recovery and resolution directive). La direttiva introduce nuovi strumenti di gestione delle crisi bancarie finalizzati ad evitare che il salvataggio di banche in crisi avvenga a carico della finanza pubblica (cosiddetto bail-out), bensì anticipando nella fase fisiologica dell'attività bancaria la gestione dell'eventuale emergenza (cosiddetto bail-in). L. Stando alla lettera del decreto, la Banca d'Italia può sottoporre a procedura di risoluzione le banche che versino in una condizione di dissesto o prossima al dissesto, avendo verificato che non sussistano alternative di mercato che consentano la soluzione della crisi. M. Pertanto, in data 21 novembre 2015, la Banca d'Italia ha avviato le procedure di risoluzione, ai sensi del decreto, nei confronti di 4 banche italiane in amministrazione straordinaria: Cassa di risparmio di Ferrara Spa; Banca delle Marche Spa; Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa; Cassa di risparmio della Provincia di Chieti Spa. N. I provvedimenti di avvio della risoluzione sono stati approvati dalministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, in data 22 novembre 2015. O. Lo stesso giorno, una domenica pomeriggio, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge n. 183, che contiene le norme di «tempestiva» attuazione delle 4 procedure di risoluzione avviate dalla Banca d'Italia il giorno precedente (21 novembre 2015). I provvedimenti di avvio della risoluzione prevedono la costituzione di un «Ente ponte», al quale vengono trasferite le attività e le passività delle banche in risoluzione, e la costituzione e di una società-veicolo (bad bank) a cui vengono trasferiti i crediti in sofferenza. Azioni e obbligazioni subordinate sottoscritte dai piccoli risparmiatori vengono azzerate. P. Primo punto critico. L'azzeramento da un giorno all'altro delle azioni e obbligazioni subordinate emesse dalle 4 banche ha comportato perdite per i piccoli risparmiatori pari a circa 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro circa è la perdita causata a circa 20.000 sottoscrittori di obbligazioni subordinate; 400 milioni circa è la perdita causata a circa 130.000 piccoli azionisti. Q. Secondo punto critico. Le risorse per il funzionamento dell'«Ente ponte» e della bad bank sono fornite dal nuovo «Fondo di risoluzione nazionale», a sua volta alimentato da tutte le banche italiane mediante contributi ad hoc, diversi da quelli che le banche già versano al «Fondo interbancario di tutela dei depositi». Fondo non previsto, straordinario. E per un importo rilevante, pari a 2,4 miliardi di euro circa che si aggiunge, come abbiamo visto, a 1,2 miliardi di perdite sostenute dagli azionisti e sottoscrittori di obbligazioni subordinate delle 4 banche «salvate». Un conto totale di circa 3,6 miliardi di euro. R. Perché, ci si chiede, Banca d'Italia e governo hanno voluto intervenire «a gamba tesa» tra il 21 e il 22 novembre 2015, ricorrendo al «Fondo di risoluzione nazionale» per salvare le quattro banche e non al «Fondo interbancario di tutela dei depositi»? Si poteva fare, e infatti è stato fatto negli altri Stati europei, ad esempio in Germania per 247 miliardi. Bastava pensarci per tempo. Non si sarebbero potuti comunque garantire gli azionisti e i sottoscrittori di obbligazioni subordinate ma si sarebbe senz'altro evitato l'ulteriore onere di 2,3-2,4 miliardi a carico degli azionisti di tutte le altre banche italiane. Garantendo conti correnti e depositi fino a 100.000 euro. S. Stando alla ricostruzione di Banca d'Italia e governo, non è stato possibile fare ricorso al Fondo interbancario per la «preclusione manifestata da uffici della Commissione Ue, che hanno ritenuto di assimilare ad aiuti di Stato gli interventi di tale Fondo». T. Ma la versione della Commissione europea è un'altra: «All'Italia sono state prospettate tre possibili strade per salvare le quattro banche in amministrazione controllata: una con fondi privati; una usando il Fondo interbancario; una usando «Fondo di risoluzione nazionale». La decisione è stata presa dalle autorità italiane». U. Posizione confermata dal presidente e direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini in audizione in commissione Finanze alla Camera il 9 dicembre 2015: «Il Fondo interbancario è un fondo distinto, con suoi organi che avevano deliberato già da luglio degli interventi per risolvere la situazione delle quattro banche in amministrazione straordinaria. Ma poi non vi è mai stata un'istruttoria formalizzata che possa aver portato la Commissione Ue a esprimere una specifica valutazione contraria sull'intervento del Fondo». V. Qualcuno mente. O qualche passaggio non ci è ancora noto. Sorge il dubbio che il governo abbia barattato la flessibilità in Europa, per comprarsi il consenso con l'uso del Fondo interbancario, che avrebbe potuto in parte risolvere la situazione. Senza dubbio la proposta del ministro Padoan di «misure umanitarie volte a tutelare le fasce deboli di cittadini che hanno perso i loro risparmi» è un implicito riconoscimento di responsabilità del governo Z. Perché il governo non è intervenuto subito? Perché si è ridotto a poche settimane prima dell'entrata in vigore, dal primo gennaio 2016, della direttiva europea sul cosiddetto bail-in? L'opacità e lo stato confusionale in cui si trova oggi l'esecutivo rischiano di produrre il panico finanziario. Gli italiani hanno ormai paura di tenere i propri risparmi in banca e speriamo che lunedì non comincino le file agli sportelli. Questa spericolata operazione colpisce il sistema, indebolendolo. E questo non potrà che riverberarsi sul credito a famiglie e imprese, che diventerà ancora più caro e più difficile, con la connessa fuga degli investitori e l'aumento del rischio sistemico. In un perverso circolo vizioso.

I nodi stanno venendo al pettine. Renzi non è uno statista, ma un populista. E se di questi tempi il populismo si può comprendere, a piccole dosi, per i partiti di opposizione, il populismo di governo è disgustoso perché sa tanto di peronismo.

Commenti
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Avatar di angelomaria angelomaria
1 Gen 2016 - 12:03
io non la chiamerei incapacita ma menti deviate che anche stavolta malignamente hano passato le patete bollenti ai consumatori chiamali "incapaci" si!dinon RUBARE!!
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Avatar di UnoNessunoCentomila UnoNessunoCentomila
14 Dic 2015 - 08:53
RENZI E IL SUO GOVERNO DI FANTOCCI A CASA !!!! MATTARELLA PENSACI TU !!!! SCIOGLI LE CAMERE E FACCI VOTARE NON VEDI COME STANNO DISTRUGGENDO L'ITALIA ????????
Avatar di FRANZ58 FRANZ58
14 Dic 2015 - 10:14
MA AGGIUNGEREI ANCHE, IL GOVERNO "ORA" VUOLE RISARCIRE IN PARTE CHI HA PERSO IL DENARO. NON ENTRANDO NEL MERITO DEL GIUSTO O NON GIUSTO, PERCHE' TALE RISARCIMENTO NON E' STATO INCLUSO NEL DECRETO? FORSE SI SONO RESI CONTO SOLO "ORA" DEL PASTICCIO GENERATO? E' UN GOVERNO CHE NAVIGA A VISTA.
Avatar di mariolosi mariolosi
14 Dic 2015 - 11:17
Innanzitutto un plauso al prof. Brunetta per la lucida spiegazione di quanto sta succedendo. Io non essendo un economista ragiono come un buon padre di famiglia e dico una sola cosa: Perchè non lasciare fallire le quattro banche come succede a qualunque azienda mal gestita? liquidare quanto possibile, compresi i beni dei responsabili e ripartire il ricavato fra i creditori come prevede la legge fallimentare? Perchè io che non centro nulla con tutto questo devo partecipare al salvataggio con gli aiuti garantiti dallo Stato? Brutto precedente che avvalora il comportamento dei responsabili: Vendiamo i titoli tossici più che possiamo tanto se va male interviene il governo! E io pago!!!
Avatar di mariolosi mariolosi
14 Dic 2015 - 11:19
Prof. Brunetta può rispondermi perchè io credo solo a Lei. Saluti e auguri di buone feste! Mario Losi
Avatar di Mike0 Mike0
14 Dic 2015 - 12:12
Grande spiegazione, complimenti Dott. Brunetta. Il bello è che il governo vorrebbe portarci ad non usare più il contante invece con queste cose che accadono proprio per inettitudine del governo stesso, la gente è sempre più propensa a mettere i propri risparmi sotto al materasso!

#UnoNessunoCentomila da Mattarella non aspettarti nulla; eletto dalla sinistra e amico di Napolitano, uno che era magistrato della consulta e aveva decretato illegittimo questo governo, salvo poi farsi votare dallo stesso e non scioglierlo una volta al potere.
Avatar di unosolo unosolo
14 Dic 2015 - 12:28
basta dare mandato alla Guardia di Finanza di indagare dal 2010 in avanti e cercare i truffatori potenziali che hanno mosso le truffe ai risparmiatori e i soldi che sono stati elargiti con quelle truffe vendute allora si saprebbe chi e come hanno frodato anche i redditi , sai quanti evasori ricchi nascosti dietro i raggiri.,.,
Avatar di combirio combirio
14 Dic 2015 - 12:56
Prof. Brunetta il suo ottimo articolo lo farei diventare un Bignami da far girare a tutte le Capre

nazionali ! Comprese quelle che battevano le mani al nostro Imbonitore nazionale alla Leopolda..

In definitiva abbiamo avuto un Mortimer nel 2011 passato alla storia per la distruzione comparto

Casa ed Aziende! Un Molletta passato alla storia per fare un autostrada del mare e far

arrivare chiunque senza nemmeno chiedergli i documenti ed aver fatto sprofondare la nostra

economia! L' IMBONITORE per eccellenza candidato a toglierci un altra certezza, il comparto BANCHE! Dove IL RISPARMIATORE SARA' ANNIENTATO!

Al confronto Vanna Marchi ha fatto solo sciocchezzuole!
Avatar di combirio combirio
14 Dic 2015 - 12:57
….Quello che penso che tutta questa storia sia nata ovviamente OLTRE OCEANO e presa a

modello e con entusiasmo dai soloni di sinistra per potersi arricchire come sempre in modo

legale e proficuo.

Poi se lasciano il deserto come ATTILA qual' è il problema?

Hanno studiato che le Banche daranno soldi a tutti, sicuri che non saranno restituiti.Con la scusa

che nel mercato bisogna incentivare i consumi.

Tanto poi interveranno i risparmiatori a ripianare i loro disastri!

APRITE GLI OCCHI PRIMA CHE CI PORTINO ALLA DISTRUZIONE TOTALE!
Avatar di unosolo unosolo
14 Dic 2015 - 14:45
è assodato che questo governo aiuta solo le banche e finanziarie , stiamo comprando tutto in leasing o a rate , quindi portiamo soldi d'interesse alle banche , questo governo non crea lavoro ma tira fuori i soldi dei pensionati e piccoli risparmiatori per darli a strozzo , tra mutui e finanziamenti ci stiamo indebitando come Nazione e il PIL è falsato proprio da questo movimento di denaro fittizio , crescita non se ne vede , le pensioni scendono è questo il vero PIL e il male della Nazione , no crescita no occupazione . solo lavoro stagionale e saltuario ,.,
Avatar di glasnost glasnost
14 Dic 2015 - 14:54
Non si tratta di incapacità, sono truffatori capacissimi di perseguire i loro obiettivi di fregare soldi ai poveri scemi italiani.
Avatar di pinosan pinosan
14 Dic 2015 - 15:28
Franz58.E' vero che questo governo naviga a vista.Il fatto è,che è miope e strabico.Quindi vede quasi niente e dalla parte sbagliata.
Avatar di Blueray Blueray
14 Dic 2015 - 15:35
Commento i punti Q ed R dell'articolo. La realtà è più semplice di quanto non possa sembrare. Sono oggetto della tutela del Fitd i conti correnti, i conti deposito (anche quelli vincolati), gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi (non quelli al portatore) e null'altro. Per gestire i fallimenti bancari dall'1/1/2016 si dovrà ricorrere al fondo di risoluzione unico, meccanismo già previsto dall'Unione bancaria europea e di cui già è operativo il Comitato di risoluzione. Quindi il bravo ragazzo (si fa per dire naturalmente) non ha fatto altro che anticipare di un mese i tempi dell'Ue facendo la parte del primo della classe. Tant'è che i risolutori si sono trovati dalla sera alla mattina (Unicredit, Ubi, e Intesa). Che cosa c'entri il Fitd con la risoluzione tuttavia ce lo dovrebbero spiegare Brunetta e quelli che altrove lo hanno utilizzato perché non sembra proprio pertinente allo scopo qui voluto.
Avatar di glasnost glasnost
14 Dic 2015 - 17:15
Ma i presidenti ed i dirigenti responsabili della disfatta di queste banche ( e delle sue conseguenze)pagheranno o come Mussari MPS faranno carriera......W il nostro paese
Avatar di rebecca rebecca
14 Dic 2015 - 17:42
i parziali rimborsi per i pensionati furono denominati "BONUS".

le parole coniate per i sempre parziali rimborsi ai risparmiatori

depredati dalle banche, salvate dal venditore di pentole, sono

"Misure umanitarie..."

HANNO VERGOGNA A CHIAMARLI CON IL LORO VERO NOME: FURTI DI STATO!!
Avatar di Jaspar44 Jaspar44
14 Dic 2015 - 19:40
... ma Renzi se ne frega ... lui ancora "gira la ruota" sperando che la domanda sia facile.
Avatar di masbalde masbalde
14 Dic 2015 - 00:37
In questa vicenda si dimostra la legge di Sgarbi: la Boschi è più bella che intelligente.
Avatar di ottimoabbondante ottimoabbondante
15 Dic 2015 - 02:35
M a tanto a lui gliene frega un ciufolo. Sbruffone e saltimbanco
Avatar di angelomaria angelomaria
1 Gen 2016 - 12:03
io non la chiamerei incapacita ma menti deviate che anche stavolta malignamente hano passato le patete bollenti ai consumatori chiamali "incapaci" si!dinon RUBARE!!
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