La tensione è alle stelle. Movimento Cinque Stelle e Lega potrebbero essere già sul punto di rottura. Le parole di Salvini da Sabaudia pesano come un macigno sul futuro e sulla tenuta dell'esecutivo. Il balletto delle mozioni sulla Tav ha minato e non poco il terreno della maggioranza che adesso deve fare i conti con una crisi che dietro le quinte è già stata avviata. Il dilemma resta: andare al voto o aprire un confronto per un rimpasto di governo. Secondo alcune indiscrezioni in questo momento l'orientamento del vicepremier è quello di mettere Conte davanti a un bivio: "Programma e ministri nuovi o si vota a ottobre". Salvini di fatto non vuole però intestarsi il rimpasto. E così continua a ripetere come un mantra lo stesso concetto da qualche giorno: "Ultima cosa che ci interessa è chiedere qualche poltrona in più - continua - Ora o si fanno le cose o la parola torna al popolo. Non restiamo a scaldare la poltrona, non ci interessa". Poi si fa spazio l'uomo per lasciare da parte (per una volta) il politico.
Come riporta Repubblica, Salvini avrebbe confessato: "Dormo poco, sento una grande responsabilità, la tensione di un intero Paese, quel che farà lo farò per il vostro interesse, non per interesse personale. Deciderò senza padroni e padrini". La palla adesso è nel campo di Conte. Il premier deve decidere se avviare una procedura di crisi con relativo passaggio al Colle o provare la strada della mediazione tra i due alleati per far trovare un'intesa in un momento così difficile. Le richiesta avanzate da Salvini di fatto sono chiare e forse sono troppo consistenti per esser accettate senza discussioni da Di Maio. Salvini sa bene che la richiesta di un cambio di tre ministri pentastellati potrebbe far saltare il banco. Salvini per questo motivo ha deciso di annullare tutti gli appuntamenti e sarà a Roma. Stessa mossa di Di Maio che ha fatto sapere che sarà nella Capitale per appuntamenti istituzionali. Insomma i due leader stanno vicini al "Palazzo" perché potrebbe accadere qualcosa nelle prossime ore. Trovare la quadra in questa situazione non è certo facile ma gli scenari su un voto anticipato non sono ancora del tutto chiari. Intanto le opposizioni sono sul piede di guerra e Forza Italia, con la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, mette nel mirino il premier: "Dal palco del comizio di Sabaudia non è giunta nessuna decisione irrevocabile, ma in attesa delle prossime decisioni revocabili sulla sorte del governo una considerazione va fatta: ieri c’è stato un governo che ha espresso due indicazioni opposte su una questione cruciale come la Tav. Non solo: il gruppo di maggioranza relativa ha votato contro il suo premier e il Parlamento ha sfiduciato il ministro delle Infrastrutture contrario alla Torino-Lione.
Salvini sta giocando come il gatto col topo, anche se rischia di passare da Capitan Fracassa al Sor Tentenna, ma il vero problema in queste ore è Conte: come fa un presidente del consiglio a far finta di nulla di fronte al disfacimento della sua maggioranza, che è divisa non solo sulla Tav, ma sulla giustizia, sull’autonomia e sulla manovra d’autunno. Incredibile". La storia della crisi è ancora tutta da scrivere. Ma una cosa è certa: sarà un agosto rovente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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