La battuta d'arresto alle elezioni regionali ha spinto la leadership del carroccio e Matteo Salvini a ripensare l'organigramma del partito, che si strutterà in maniera ancora più definita e organica e meno dipendente dalla figura carismatica e incontrastata del leader, con la creazione di dipartimenti specifici. Come riporta l'agenzia stampa Adnkronos, il partito è orientato a creare una catena di comando più efficace, puntando a una struttura di raccordo tra il leader e i capi dipartimento, nominati negli scorsi mesi. Come spiega Salvini a Porta a Porta, il leader del carroccio è pronto a delegare e a creare attorno a sé una squadra più forte: "Ci sarà una segreteria politica. Io più delego, più son contento. E' un momento in cui la società ha bisogno di risposte precise. Abbiamo creato dei Dipartimenti".
Salvini, ecco come si struttura la Lega
"C'è - spiega -il dipartimento per la disabilità con Locatelli, c'è uno sull'agricoltura e il turismo. Quindi ci stiamo organizzando come un partito vecchia maniera. Non credo al partito di plastica, alla piattaforma Rousseau e al partito spot, credo ai consiglieri comunali e regionali. Ci stiamo organizzando paese per paese". La decisione è stata presa durante un incontro a cui hanno preso preso parte anche i vice Giorgetti, Crippa e Fontana. Secondo l'Adnkronos, sarebbero questi i nomi dei capi dipartimento individuati dai vertici della Lega: Gian Marco Centinaio, all'Agricoltura e Turismo, Vannia Gava all'Ambiente, Guido Guidesi alle attività produttive, Erika Stefani all'Autonomia, Fillippo Maturi al Benessere degli animali, Lucia Borgonzoni alla Cultura, Roberto Paolo Ferrari alla Difesa, Alessandra Locatelli alla disabilità, Alberto Bagnai all'Economia, Alessandro Morelli all'Editoria e innovazione tecnologica. Paolo Arrigoni all'Energia, Giancarlo Giorgetti agli Esteri, Luca Toccalini ai Giovani, alla Giustizia Giulia Bongiorno, Edoardo Rixi alle Infrastrutture e Trasporti, Claudio Durigon al Lavoro, Pasquale Pepe alle Politiche per il Mezzogiorno, Alessandro Panza alle politiche per le aree montane, Luca Coletto alla Sanità, Mario Pittoni alla Scuola, Nicola Molteni alla Sicurezza e immigrazione, infine Aurelio Tommasetti all'Università.
Toti contro il leader leghista
Nel frattempo, nel centro-destra, a "stuzzicare" il leader leghista è Giovanni Toti, rieletto governatore della Liguria, intervistato dal Corriere della Sera: "Per essere il capo, servono due cose. I numeri e la capacità di gestire la coalizione. I primi ci sono, la seconda per ora no. Matteo potrebbe essere l'architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto. Si concentra solo sulle sue battaglie, va per conto suo. Non ascolta chi gli vuole bene. E a forza di dare spallate, finisce per rimediare una lussazione dopo l'altra".
Toti spiega che un leader di coalizione "deve sapersi spogliare della maglia di solo uomo di una parte per diventare la sintesi di tutti": per questo motivo Salvini, secondo Toti, deve togliersi la maglia della Lega e indossare "la giacca del capo coalizione, scardini le liturgie vecchie, proprie e altrui, diventi per intero il candidato Premier di tutta la coalizione, lavori per costruire una classe dirigente proveniente da tutte le sensibilità del nostro mondo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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