La Lega di Matteo Salvini risponde con l'azione politica al provvedimento della magistratura sul caso Albania. Il Carroccio ha riunito d'urgenza il Consiglio federale e ha optato per una serie d'iniziative in breve tempo. Verranno messe in campo nel corso dei prossime settimane. Il vicepremier e i suoi intravedono un trait d'union tra la bocciatura del «modello Albania» e il caso Open Arms, quello per cui l'ex ministro dell'Interno è a processo a Palermo. La congiunzione tra le due vicende, per i leghisti, è la «magistratura politicizzata». E allora via ai gazebo in tutte le città italiane, in vista della sentenza su Open Arms, i prossimi 14 e 15 dicembre. La conclusione del processo è prevista per il 20 dicembre. Ma non è finita. «Nei prossimi giorni - si legge in un comunicato del Carroccio - la Lega presenterà nei Comuni italiani mozioni per ribadire la necessità di difendere i confini».
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e il partito che guida hanno fatto della lotta all'immigrazione irregolare un parametro fisso del loro messaggio politico. Ora, con due fronti aperti, i leghisti vogliono mantenere il ruolo di protagonisti in materia di confini e gestione dei fenomeni migratori. In queste ore, il vicepremier ha rilanciato via social le immagini dell'esultanza dei migranti presenti su Open Arms durante la «caduta» del segretario della Lega, quando quest'ultimo era ministro dell'Interno. «Pm, sinistra e Ong - ha scritto - mi considerano un sequestratore e per questo mi vogliono in galera», scrive il segretario leghista. E ancora: «Eppure, in questo video, emerge la verità: Open Arms, dopo aver bighellonato in mare per settimane - come certificato da Malta - apprende la notizia del via libera allo sbarco in Italia. È l'agosto 2019 e Conte ha appena tradito gli elettori alleandosi con il Pd. Le persone a bordo della nave spagnola esultano». L'interpretazione è chiara: Salvini e la Lega ritengono quella di Open Arms una vera e propria strategia politica. Una tattica tesa al contrasto proprio co il leghista, in primis. «Secondo chi mi vuole in carcere, sarebbero tutti miei ostaggi: eppure, l'attivista Oscar Camps rivela che il motivo della felicità è un altro. Non festeggiano perché stanno per scendere, sono raggianti perché è caduto il ministro Salvini. E per questo avevano rifiutato tutte le precedenti opzioni di sbarco. Chi ha sequestrato chi?», chiosa uno degli attuali vice di Giorgia Meloni al governo.
L'esecutivo Meloni sta per tagliare il traguardo due anni
dall'insediamento: dopodomani a Genova si terrà una manifestazione per festeggiare il biennio. Tra i presenti, lo stesso Salvini, i ministri leghisti e il candidato a presidente di Regione e sindaco di Genova Marco Bucci.
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